Dopo l'annuncio del vicesindaco di Mantova Giovanni Buvoli di voler introdurre, nel capoluogo cittadino a partire dal 2018, l'imposta di soggiorno a carico dei turisti che pernottano in città, interviene Federalberghi-Confcommercio Mantova, categoria che rappresenta la quasi totalità delle strutture alberghiere della città e della provincia.
“Se, come assicura il vicesindaco Buvoli, il gettito derivante dalla nuova imposta verrà destinato esclusivamente alla realizzazione di interventi in materia di turismo e di sostegno alle strutture ricettive, siamo pronti a fare la nostra parte e ad accollarci i relativi oneri – afferma il presidente Gianluca Bianchi – Ricordiamo infatti che l’imposta di soggiorno comporterà ulteriori costi per le imprese, in termini di personale addetto all’attività di riscossione e rendicontazione, commissioni dovute alle agenzie on line e ai gestori di carte di debito o credito ecc. Inoltre – continua Bianchi - la parte di legge relativa alla destinazione del gettito dell’imposta è così generica da farvi ricomprendere la gran parte delle attività svolte dai comuni, e non solo quelle strettamente legate al turismo. Ad esempio in moltissime città italiane in cui è in vigore, da Roma a Bologna a Milano, solo una percentuale esigua del gettito dell’imposta di soggiorno viene destinata al turismo tout court”.
“Chiediamo al Comune di essere coinvolti sia nella fase di istituzione dell’imposta, quanto in quella di definizione della destinazione delle risorse e di verifica del loro impiego, in modo da apportare il nostro contributo in termini propositivi ed evidenziare eventuali problemi sul tema. Chiediamo inoltre che l’imposta, oltre ad essere commisurata al numero di pernottamenti, sia proporzionale al prezzo delle camere e differenziata in base alla tipologia di esercizio ricettivo (hotel, b&b, cav ecc) e della relativa categoria, come il numero di stelle, così come avviene nella larga maggioranza dei comuni italiani che già la applicano.
Abbiamo apprezzato moltissimo il lavoro svolto in questi anni dall’attuale Amministrazione in termini di promozione turistica della città: siamo fiduciosi che il Comune ascolterà le nostre proposte”.
Secondo l’indagine realizzata da Federalberghi sullo stato di attuazione dell’imposta di soggiorno, a luglio 2015 (a 4 anni dall'entrata in vigore del decreto legislativo 23 del 2011) erano 735 i comuni italiani ad applicare l’imposta di soggiorno. Il costante aumento del numero dei comuni che applicano l’imposta (a luglio 2012 erano 332) ed i cospicui aumenti delle tariffe che si registrano hanno determinato un consistente incremento del gettito accertato (circa 162 milioni di euro nel 2012, 248 milioni nel 2013, e 337 milioni nel 2014).
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