Appello congiunto di Fipe e Federalberghi Mantova contro l’accorpamento delle festività. I pubblici esercizi e le strutture ricettive aderenti a Confcommercio Mantova, infatti, sono fortemente contrari all’accorpamento delle festività previsto dall’articolo 1 della Manovra (oggi in discussione al Senato). Le festività non religiose (25 aprile, primo maggio e due giugno) e i Santi Patroni, infatti, sarebbero festeggiate il venerdì precedente o il lunedì seguente la prima domenica successiva, di fatto spazzando via molti dei ponti turistici. “Siamo contrari a tutto questo – spiega Gianluca Bianchi, presidente di Fedarlberghi Mantova – il comparto turistico locale vive proprio di ponti brevi. Il turista tipo coglie l’occasione di questi giorni liberi per farsi un giro in città, visitare Sabbioneta e magari fare una passeggiata sulle colline dell’Alto Mantovano. Tagliare questi ponti significa penalizzare ancora di più il nostro comparto, che quest’anno ha visto una contrazione di presenze e arrivi del 5% circa”. Gli fa eco Giampietro Ferri, presidente di Fipe Mantova: “L’accorpamento delle festività rappresenterebbe un ulteriore colpo al nostro settore, già fortemente in crisi a causa della contrazione dei consumi. Meno turisti significa meno clienti in bar e ristoranti, in un momento in cui gli operatori stringono i dienti per sopravvivere”.
Secondo Federalberghi nazionale, “le vacanze brevi durante l’anno sono una grossa fonte di fatturato per il settore turistico. Storicamente, infatti, i vacanzieri che si muovono per il ‘ponte’ del 25 aprile, così come per quello del 2 giugno, restano in Italia. Cancellare questa possibilità significherebbe tagliare di netto un fatturato che si aggira sui 6 milioni di euro”. Sulla base dell’andamento degli ultimi tre anni, Federalberghi rileva come per il ponte del 25 aprile si muovano in media 6 milioni di italiani con un fatturato di due miliardi, per quello del primo maggio altri 6 milioni e mezzo di turisti per un fatturato di un miliardi e mezzo, mentre per quello del 2 giugno i vacanzieri sono 8 milioni e mezzo per 2 miliardi e 200 di fatturato. Fipe nazionale ha invece calcolato in una “forchetta” tra i 4,2 e i 4,9 miliardi le perdite per il settore turistico che sarebbero causate dall’accorpamento delle festività.
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