Aumento dell'Iva, ecco il commento di Confcommercio Mantova

02/10/2013

Aumento dell'Iva, ecco il commento di Confcommercio Mantova

Ecco il commento del direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso sull’aumento dell’aliquota iva dal 21 al 22%, un provvedimento ripetutamente scongiurato dall’associazione del terziario:’

“Come in occasione del precendete incremento dell’Iva avvenuto un anno fa con il Decreto ‘Salva Italia’, anche questa volta la rete distributiva farà da ammortizzatore assorbendo l’aumento. Infatti la maggioranza dei piccoli e medi imprenditori ha dichiarato di non voler e poter adeguare i prezzi di vendita all’avvenuto aumento dell’iva accollandosi così la differenza. Se si pensa che la domanda interna fa registrare da anni forti regressi pur rappresentando l’80% del Pil, lo scenario che si presenta all’orizzonte è sconfortante. I dati più aggiornati parlano di una disoccupazione giovanile che ad agosto ha sfondato il picco del 40,1% e un tasso di disoccupazione medio del 12,2%, portando a 3,127 milioni il numero di persone senza lavoro. Per ritrovare questi drammatici valori occorre tornare indietro alla fine degli anni Settanta. Se guardiamo poi come vedono il presente e il futuro gli italiani, apprendiamo da un sondaggio SWG LAB che l’83% della popolazione percepisce il Paese in regressione; l’81% lo vede in una situazione di pesante declino, il 75% ha la convinzione che il nostro Stato sia incapace di elaborare le necessarie riforme; infine il 59%dei giovani è convinto che il proprio tenore di vita sarà di molto inferiore a quello dei genitori. Questo lo scenario così com’è. La responsabilità politica è sempre più rarefatta, i fatti di questi giorni ne danno ampia conferma e il Paese è alla deriva. Con il paradosso che fino a venerdì si parlava di voler diminuire l’imposizione fiscale attraverso il maggior gettito iva: a quanto pare l’iva non è più considerata un’imposta. E’ giunta l’ora di un colpo di reni per salvare il salvabile. Un requisito importante c’è ed è rappresentato dalla forza di volontà delle nostre genti e delle nostre imprese che, nonostante tutto , continuano ad alimentare il credo di una riuscita, di un cambio radicale di rotta che riporti il nostro Paese alla giusta dignità e al dovuto benessere diffuso, guadagnato con tanti sacrifici e altrettanti sforzi dalle prime generazioni del secolo scorso, dai padri della Patria”.

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