Canone speciale RAI per i pubblici esercizi, nessuna novità per il pagamento ma attenzione ai controlli

31/01/2017

Canone speciale RAI per i pubblici esercizi, nessuna novità per il pagamento ma attenzione ai controlli

Si ricorda che entro il 31 gennaio p.v. andrà rinnovato l’abbonamento speciale alla RAI per gli apparecchi televisivi e radiofonici presenti negli esercizi pubblici.

Nulla è stato innovato rispetto al pagamento del canone speciale per la detenzione di apparecchi fuori dall’ambito familiare.

Pertanto, tale canone va versato nella consueta modalità del bollettino postale che la Rai invia alle imprese prima della scadenza.

Gli importi del canone speciale per radio e tv (comprensivi di IVA del 4%) sono scaricabili al seguente link: http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/IlCanoneSpeciali.aspx#due.

Per tutte le altre informazioni (modalità di pagamento, variazioni, disdette, ecc.) si rinvia al sito della RAI: http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/Speciali.aspx.

Si ricorda che, ai sensi del comma 2 dell’art. 16 della legge n. 488/1999, il canone speciale per la televisione ricomprende anche quello per la radio, pertanto i soggetti che hanno nel proprio locale sia radio che tv pagheranno solo il canone per la televisione, mentre i soggetti che hanno la radio ma non la tv, saranno tenuti al pagamento del canone speciale per gli apparecchi radiofonici.

Inoltre, ai sensi dell’art. 17 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, le imprese e le società devono indicare, nella relativa dichiarazione dei redditi, il numero di canone speciale alla radio o alla televisione.

Preme sottolineare che, a seguito di notizie stampa, la Federazione ha appreso la volontà della Rai di aumentare e rafforzare i controlli su bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’adempimento del pagamento del canone speciale e contrastare l’evasione di tale tributo, che si ricorda è previsto per legge ed è pertanto obbligatorio.

A fronte di tale azione, la Federazione si sta attivando con la RAI al fine di trovare un accordo che riduca notevolmente le tariffe del canone attuale, che si ritengono eccessive rispetto al mercato generale della multimedialità, e dell’evoluzione della televisione avvenuta in questo ultimo decennio nel mondo dei pubblici esercizi con addirittura un sistema tariffario obsoleto che ha come riferimento le “vecchie categorie”.

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