Credito alle imprese, continua la stretta creditizia delle banche

25/07/2012

Credito alle imprese, continua la stretta creditizia delle banche

Secondo l’osservatorio del credito di Confcommercio, è in lieve aumento la percentuale delle imprese del terziario che, nel secondo trimestre del 2012, si sono rivolte alle banche per chiedere un fido, un finanziamento, o una rinegoziazione: secondo l’indagine sono state il 20,8% contro il 18,7% del primo trimestre dell’anno. Di queste, il 38,5% lo ha ottenuto con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto (contro il 34,2% del trimestre precedente). Tuttavia, peggiora la capacità delle imprese del terziario di far fronte al proprio fabbisogno finanziario: infatti, complessivamente, quasi il 65% delle imprese ha avuto difficoltà a fronteggiare autonomamente le proprie esigenze o, addirittura, non ci è riuscita affatto. Tra le motivazioni che hanno spinto le imprese a chiedere un finanziamento, anche se sono in aumento le richieste per nuovi investimenti, la maggioranza delle imprese (quasi il 60%) si è rivolta alle banche per esigenze di liquidità o di cassa; qualche miglioramento, infine, viene percepito dalle imprese in riferimento al costo del finanziamento e delle altre condizioni, alla durata temporale del credito e alle garanzie richieste da parte delle banche a copertura dei finanziamenti concessi. “Anche nel mantovano – dichiara il presidente di Fiditer, braccio operativo per il credito di Confcommercio Mantova, Enos Righi a commento dei dati nazionali – si è assistito da parte delle imprese ad un aumento di richieste di finanziamento finalizzate più al consolidamento o rinegoziazione che ad investimenti. Diminuisce il numero di pratiche di finanziamento ma di contro aumento la percentuale di ottenimento di prestiti: questo perché a monte è forte la selezione preventiva operata dagli istituti di credito, le banche non erogano finanziamenti a tutte le imprese che ne fanno richiesta, ma solo a quelle aziende che si presentano presso gli istituti bancari con ‘merito creditizio’ acquisendo quindi un rating tale da poter soddisfare le esigenze cautelative delle banche.  Il ruolo di Fiditer in questo contesto risulta determinante. Infatti la garanzia dal 50 all’80% che Fiditer concede agli istituti di credito fa sì che il merito creditizio aumenti e di conseguenza diminuiscano i tassi applicati”. “Nel primo trimestre dell’anno – continua Righi – si è assistito alla carenza di liquidità da parte delle banche che ha di fatto bloccato l’operatività delle aziende già colpite dalla forte crisi. La situazione sembra essere migliorata nell’ultimo mese, con una maggiore disponibilità da parte degli istituti bancari a fare credito, seppur il livello dei tassi non sia minimamente diminuito. Per terminare il quadro – conclude il presidente di Fiditer – le aziende vivono una pesante carenza di liquidità e hanno perciò grossissime difficoltà a portare a termine gli impegni assunti. E’ sufficiente vedere il numero di richieste di moratorie debiti che sono pervenute e che sono in aumento, oltre alle ben note “rateizzazioni” sulle tasse che indicano una drastica diminuzione del cash flow mensile con evidenti ripercussioni sugli impegni. Tutti indicatori dello stato di forte sofferenza finanziaria delle imprese mantovane”.

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