Distributori di carburanti, l'obbligo della fatturazione economica slitta al 2019. Ma per detrarre l'Iva sui rifornimenti è indispensabile l'utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili

05/07/2018

Distributori di carburanti, l'obbligo della fatturazione economica slitta al 2019. Ma per detrarre l'Iva sui rifornimenti è indispensabile l'utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili

L'obbligo di emettere fattura elettronica per le vendite di carburanti ai soggetti con partita Iva presso gli impianti stradali di distribuzione è stato rinviato al primo gennaio 2019. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri con un decreto legge che proroga al prossimo anno l’entrata in vigore del provvedimento: per i prossimi sei mesi, quindi, sarà ancora possibile utilizzare la scheda carburanti, ma per detrarre l’IVA e dedurre la spesa resta indispensabile l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili.

L’obbligo dell’e-fattura per i gestori degli impianti di carburanti sarebbe dovuto diventare effettivo il prossimo primo luglio, malgrado la totale assenza degli strumenti tecnologici idonei che l’Amministrazione si era impegnata a mettere a disposizione degli operatori. Erano mesi che le associazione dei gestori di carburanti, tra cui Fisc-Anisa Confcommercio chiedevano la slittamento del provvedimento, proclamando addirittura uno sciopero della categoria, poi revocato a seguito dell’apertura del Governo.

“L’obbligo della fatturazione elettronica riguarda un comparto costituito da 21.000 microimprese attive nella distribuzione di carburante – a Mantova sono circa 150 - che operano sulla strada, per lo più senza attrezzature informatiche, né luoghi idonei dove accoglierle. Per adeguarci servono tempo e strumenti, che speriamo ci saranno forniti al più presto” spiega la presidente di Figisc-Confcommercio Mantova Franca Frasson - Il Governo ha accolto la nostra sacrosanta e più che legittima richiesta: siamo una categoria che viene continuamente vessata da nuovi adempimenti e oneri burocratici, che deve sopportare costi di gestioni altissimi tra commissioni, affitti, utenze, ed è esposta a numerosi episodi criminali, a fronte di margini di guadagno che rasentano il ridicolo. Non smetterò mai di ricordare che per ogni litro di carburante venduto, il nostro ricavo è di circa 2,5 centesimi lordi, sui quali poi dobbiamo pagare le tasse: alla fine in tasca rimane la metà, circa 1,2 centesimo.  Apprezziamo le parole del Ministro Di Maio che ha dichiarato che la nostra categoria si è trovata ad essere prescelta per 'sperimentare', in anticipo su tutte le altre, l'entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica. È stata lanciata una novità senza dare il tempo e gli strumenti per attrezzarsi. La data del primo di luglio, così come denunciato dai benzinai, non è realistica per il passaggio alla fatturazione elettronica. Il paradosso italiano è che questi strumenti vengono inventati per combattere gli evasori e puntualmente vanno a danneggiare quelli che le tasse le hanno sempre pagate) rincuorano. Che finalmente qualcuno al Governo abbia a cuore la nostra categoria? 

Categorie:  Distributori di carburanti
Figisc Mantova

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