I primi 105 anni del Bar Brasile. Una targa di riconoscimento per i gestori

19/11/2019

Un locale ultracentenario per nulla piegato dall’età. E’ il Bar Brasile di via Calvi a Mantova che quest’anno spegne ben 105 candeline. Oggi nel bar si sono svolti i festeggiamenti ufficiali, con un momento istituzionale cui hanno preso parte il direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso, il presidente cittadino dell’associazione Stefano Gola, il vice sindaco Giovanni Buvoli e l’assessore alla Polizia Locale Iacopo Rebecchi e l’anima del bar, Mattia Pedrazzoli, che, insieme alla moglie Elena e al padre Mauro, è al posto di comando dal 2000.  

“Oggi per la mia famiglia è una giornata davvero speciale – commenta emozionato Pedrazzoli -  nei mesi scorsi abbiamo fatto un lungo lavoro di ricerca per ricostruire la storia del Bar Brasile e dargli una collocazione temporale, scoprendo che è una delle pochissime attività in città che non ha mai registrato un’interruzione nonostante le numerose gestioni e i cambiamenti di proprietà. Il nostro cuore è in questo bar – aggiunge il titolare – qui sono cresciuto professionalmente e personalmente, qui ci lavora la mia famiglia, qui sono nate delle vere amicizie. Il Bar Brasile è un simbolo di mantovanità: per noi è importante dimostrare che con passione e professionalità si riescono a raggiungere importanti traguardi. Ringrazio i miei collaboratori per l’aiuto che ogni giorno ci offrono”.

“Non capita tutti i giorni di premiare un’attività con più di un secolo di storia – ha dichiarato il direttore di Confcommercio consegnando una targa di riconoscimento a Pedrazzoli - Il Bar Brasile, questo pubblico esercizio dal nome singolare che ci parla di emigrazione italiana in Sud America,  ce l’ha fatta. Ha attraversato le acque a volte impetuose, a volte più tranquille, dei suoi 105 anni. Un locale storico, il Bar Brasile, che sembra avere una sua anima, testimone di numerosi avvenimenti e cambiamenti storici, sociali, culturali. Ma desidero riportare l’attenzione anche su quegli imprenditori che, uno dopo l’altro, hanno prima fondato e poi preso in custodia il questa attività, passandosela di mano in mano, e adattandola alle esigenze del loro tempo. Investendo nell’attività risorse, passione, impegno e coraggio imprenditoriale; dandole la propria impronta e il proprio stile ma avendone sempre cura, quasi fosse una preziosa eredità da custodire e tramandare. L’impresa senza l’uomo non è nulla. E’ l’uomo che fa l’impresa. E quindi, da quel Luigi Bassoli che nel lontano 1914 ha avviato l’attività fino ad oggi, con il nostro Mattia Pedrazzoli che ne ha raccolto il testimone e gestisce con grande passione questo locale, oggi celebriamo anche questi imprenditori che ci hanno consegnato, attraverso la storia, questo patrimonio”.

“E’ bello essere qui a festeggiare i 105 di attività del Bar Brasile – ha aggiunto Buvoli -. E’ piacevole venire qui ed essere sempre accolti bene. Siamo di fronte ad una famiglia che da vent’anni ha in gestione il locale ininterrottamente. E’ la dimostrazione che c’è una forte capacità di intraprendere e di raccogliere le nuove sfide che si pongono in una città come la nostra che vuole rilanciare il mondo del commercio”.

Il Bar Brasile, con il sostegno di Confcommercio, ha di recente ricevuto da Regione Lombardia il prestigioso riconoscimento di attività storica: quel marchio di eccellenza conferito alle attività che vantano oltre 40 anni di longevità; il 4 dicembre prossimo Pedrazzoli sarà in Regione per ricevere dal Governatore la targa di riconoscimento.

Ma veniamo alla storia del Bar Brasile.  E’ il 1914 quando Luigi Bussoli, padrone del locale, avvia l’attività di caffè. Nel 1931, dopo la sua morte, il bar  passa alla moglie Angiolina. Seguiranno numerosi passaggi di proprietà e di gestione. Nel 1960, per la prima volta, su un documento ufficiale compare la dicitura  “Bar Campinas” a fianco della consolidata denominazione Bar Brasile: Campinas è un comune nello stato di San Paolo in Brasile, noto per la produzione di caffè, dove è probabile che il Bassoli avesse dei parenti. Il nome Campinas era già presente sull’insegna di uno dei due ingressi del bar, quello su via Buozzi (ex vicolo Paglia). Nel 1970 la Questura modifica la categoria dell’esercizio da “caffè” a  “bar” e, piccola curiosità, autorizza l’installazione di un apparecchio per la filodiffusione. Nel 2000 l’attività passa a Mauro Pedrazzoli e Nasi Fatima, i genitori di Mattia, attuale gestore. Il locale, di una trentina di metri quadrati, si trova in pieno centro a Mantova all’interno di un edificio completamente ricostruito a inizio Novecento ma originario, con tutta probabilità, del Cinquecento (datazione delle fondamenta). Punto di forza della gestione Pedrazzoli sono la cortesia e professionalità, condite dal suo carattere sempre allegro; ma anche la qualità delle proposte culinarie con materie prime selezionate e a km 0. Famosi i tramezzini sempre accompagnati da salse artigianali che cambiano di volta in volta. Nel menù, spazio anche a piatti della tradizione mantovana, come, ad esempio, frittata con i ‘saltarei’, tortelli di zucca e cotechino. 
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