Il Mef confisca il rimborso per i gestori di distributori di carburanti, lunedì la riunione degli operatori

25/01/2019

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso di confiscare il rimborso che - dopo oltre 15 anni di trattative - il Governo aveva finalmente approvato con la precedente finanziaria in termini di credito d’imposta a favore dei gestori, riconoscendo il maggiore livello di commissioni bancarie collegate alle transazioni con carte di credito. Questa misura era stata infatti pensata ed introdotta con la legge finanziaria dell’anno passato, a parziale compensazione degli oneri ricadenti sui gestori, dovuti alle commissioni bancarie sulle transazione effettuate attraverso carte di pagamento elettroniche, in conseguenza dell’eccezionale peso fiscale che grava sul prezzo al pubblico dei carburanti.

E’ quanto denunciano le organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti  - Figisc/Anisa Confcommercio,  Faib Confesercenti, Fegica Cisl - con una nota  congiunta, inviata lo scorso 16 gennaio scorso ai Ministri Di Maio e Tria ed ai Sottosegretari Galli e Garavaglia.

“Si tratta di una decisione del tutto ingiustificata – spiega la presidente di Figisc Confcommercio Mantova Franca Frasson – ma anche gravissima perché pretende di cancellare arbitrariamente un atto politico pubblico frutto di un equilibrio motivato, attraverso espedienti tecnici unilaterali sottoforma di circolari ed emendamenti nascosti nel mucchio di quelli collegati alla conversione del Decreto semplificazioni”.

E’ utile ricordare che, al prezzo medio attuale della benzina (€/lt. 1,5 ca), ogni 100 euro di commissioni che il sistema bancario pretende dal gestore, 66,59 euro sono generati dal tributo incassato dall’Erario, vale a dire proprio dal Mef che quindi più di qualunque altro soggetto dovrebbe sostenere e difendere tale provvedimento.

Quel provvedimento sul credito d’imposta che, partorito 13 mesi fa, i gestori non hanno neanche potuto cominciare a spendere per i ritardi dell’Amministrazione, è stato reso persino tassabile ed è stato incassato nel frattempo dal monopolista Nexi che ha nel frattempo cominciato a raddoppiare il peso delle commissioni, senza che né il Mef, né l’Antitrust trovassero niente da ridire, nonostante le ripetute sollecitazioni. A ciò si aggiunga l’aumento esponenziale delle transazioni con carte di credito causato dall’introduzione della fatturazione elettronica.

Lunedì 28 gennaio alle 20.45 nella sede di Confcommercio, i gestori mantovani si riuniranno per decidere quali azioni mettere in campo; intanto le tre organizzazioni nazionali hanno proclamato le prime 24 ore di sciopero per il prossimo 6 febbraio, con l’indicazione che a partire dal 1° febbraio la fattura elettronica per i carburanti sarà emessa dai gestori esclusivamente in caso di pagamento con bonifico anticipato o assegno circolare.

Categorie:  Distributori di carburanti
Figisc Mantova

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