Il Presidente di Fipe Mantova Giampietro Ferri
Un giro di vite sulle sagre richiamando con decisione i Comuni alla regolamentazione delle manifestazioni: è quanto chiesto da Fipe Confcommercio Mantova alla IV Commissione del Consiglio Regionale che sta lavorando alla bozza di risoluzione in materia di somministrazione temporanea di alimenti e bevande in occasione delle fiere. A partecipare all’audizione ieri mattina a Milano è stato il presidente Giampietro Ferri assieme ai rappresentanti di Confcommercio Lombardia, FIVA (commercianti ambulanti) e Federalberghi. “Abbiamo ribadito la necessità di nuove regole che limitino il proliferare di queste manifestazioni – spiega Ferri – che secondo i dati di UNIONCAMERE solo a Mantova sono 140 sulle 1.245 che si contano in Lombardia. In realtà però sono molte di più. Sia chiaro che nessuno vuole mettere in discussione le sagre di rilevanza storica e culturale, per tutelare le quali proponiamo anzi una certificazione di qualità: quelle a cui vogliamo mettere un freno sono le manifestazioni improvvisate per fare cassa da soggetti che spesso si dichiarano no profit senza esserlo realmente, e che così facendo costituiscono una forma evidente di concorrenza sleale nei confronti delle imprese”. “Il provvedimento – prosegue Ferri – è già stato integrato con diverse delle nostre osservazioni, a partire dal calendario annuale degli eventi, che ogni Comune dovrà stilare entro novembre in raccordo con le associazioni, stabilendo i termini per la presentazione delle domande per garantire il tempo necessario allo svolgimento dei controlli. Tra le sagre, che dovranno avere una durata limitata, è previsto qualche giorno di intervallo. Abbiamo chiesto anche il rispetto delle normative di sicurezza e igienico-sanitarie e la possibilità per i Comuni di porre limiti e divieti in casi di problemi per l’ordine pubblico legati agli alcolici, o di scarsa sostenibilità per l’ambiente, i residenti o la viabilità. E sarebbe importante anche fissare un numero massimo di manifestazioni per ogni Comune”. “Speriamo che questa regolamentazione trovi applicazione – conclude Ferri – e che i sindaci dimostrino sensibilità nei confronti di operatori che devono poter lavorare tutto l’anno. L’alternativa è quella di coinvolgere direttamente ristoranti e pubblici esercizi nella gestione delle manifestazioni, come accade ad esempio in Spagna”.
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