Il Presidente Montanari: il turismo, una ricchezza trascurata

11/05/2014

Il Presidente Montanari: il turismo, una ricchezza trascurata

Da risorsa strategica, il turismo a Mantova rischia di restare una ricchezza trascurata, un’opportunità di sviluppo che rimane tale solo sulla carta se non si avvia un percorso sinergico di rilancio. E’ questa la sintesi dell’intervento del Presidente di Confcommercio Mantova Ercole Montanari, che sabato 10 maggio al Teatro Bibiena ha partecipato come relatore al convegno “Mantova, il rilancio del turismo” promosso da Comune di Mantova, Confcommercio Mantova, Confesercenti e Mantova Tourism.

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L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE

IL VIDEO: http://youtu.be/6PywXY2SPHo

Innanzitutto voglio sottolineare l’importanza del convegno di oggi: occasioni come questa sono fondamentali per consolidare quel lento ma progressivo processo di recupero del turismo quale risorsa strategica per l’economia e lo sviluppo del nostro territorio. Questa consapevolezza in passato è troppo spesso mancata, nonostante le ripetute sollecitazioni alle istituzioni coinvolte nella partita.

Infatti, anche se è vero che il turismo, un tempo dominato dall’improvvisazione e da una certa anarchia professionale, si è progressivamente consolidato nella percezione di tutti i soggetti – enti ed operatori – come un settore in grado di rilanciare l’intero territorio, dall’altra parte dobbiamo purtroppo constatare che l’azione della pubblica amministrazione si rivela ancora troppo debole. A nostro avviso infatti manca ancora quella visione sinergica del comparto turistico che è fondamentale per promuovere con successo la nostra città in un panorama che vede un’offerta turistica e culturale sempre più affollata e competitiva.

Il rischio è dunque che il turismo nella nostra provincia, che può contare su un patrimonio artistico e naturalistico di pregio indiscusso, non venga adeguatamente valorizzato, trasformandosi da risorsa strategica a ricchezza trascurata.

Più volte abbiamo indicato la strada per scongiurare questa eventualità, trasformando il turismo in una concreta opportunità di sviluppo per tutto il territorio mantovano. Il primo strumento è quello della costituzione di un soggetto unico, un’agenzia provinciale per il turismo in grado di elaborare in modo integrato ed efficace una politica culturale per l’intero territorio, superando la frammentarietà delle azioni delle singole pubbliche amministrazioni. Pensiamo non ad un soggetto di natura esclusivamente pubblica, bensì al risultato competitivo di una collaborazione tra il privato, dotato di esperienza e capacita’ imprenditoriale, e il pubblico, che ha compiti istituzionali di promozione del settore turistico.

Ad eccezione della Camera di Commercio, che ad oggi si rivela essere il più solido interlocutore per le imprese del settore, l’azione degli altri enti locali purtroppo si è rivelata debole, perché priva di una visione d’insieme: in tempi di continui tagli, non possiamo più permetterci di disperdere le poche risorse disponibili in iniziative poco efficaci.

Serve al contrario un piano turistico provinciale, che sia il risultato di un lavoro collettivo da enti, operatori e associazioni di categoria, e che si basi su una selezione condivisa delle priorità strategiche, perché queste possono essere conseguite solo se convintamente radicate in tutti i soggetti coinvolti.

Il piano sarebbe una sorta di patto tra tutti gli attori su:

- il quadro delle criticità attuali e la visione di sviluppo da perseguire;

- le azioni strategiche da attivare per il riposizionamento competitivo del turismo mantovano, tra cui non possono mancare una formazione degli operatori sulla cultura turistica (scuola alberghiera – un master universitario turistico) e un sostegno concreto agli operatori;

- in quali tempi vanno attivate tali azioni.

Parte integrante del piano deve essere un piano di comunicazione integrata per la promozione del territorio e della sua offerta turistica. L’attuale fragilità della marca “Mantova” è identificabile anche nell’assenza di coordinamento proprio sul piano della comunicazione “corporate”, che causa una perdita di competitività del nostro sistema turistico.

Il piano andrebbe poi considerato dai singoli enti anche nella pianificazione dello sviluppo del territorio, nei piani urbanistici, ambientali, nei piani di logistica e mobilità, nonché naturalmente nei percorsi più ampi di promozione dell’identità.

Il piano sarebbe poi uno strumento prezioso di orientamento per tutti gli operatori di settore, sino ad oggi lasciati soli a giocare una partita così importante per lo sviluppo della città. Ricordiamo infatti ancora una volta che il turismo, anche a livello dei singoli beni monumentali e naturalistici diffusi nella provincia e a maggior ragione nel capoluogo città d’arte, genera un ricco tessuto microeconomico che non va sottovalutato, anzi va stimolato e sostenuto.

Mantova deve costruire un prodotto turistico d’area, deve creare la propria marca, un brand in grado di esaltare l’unicità che la contraddistingue e di presentarsi con una proposta riconoscibile e appetibile al mercato della domanda turistica. La cifra vincente potrebbe essere quella di un turismo “lento”, che coniuga arte, natura, buona tavola, relax e acquisti.

Fondamentale poi è il potenziamento dei collegamenti stradali e ferroviari con le città limitrofe e con gli aeroporti. La carenza di infrastrutture e di efficienti servizi di trasporto è un problema purtroppo antico, che penalizza il nostro territorio e incide negativamente sul flusso turistico. Basti pensare al collegamento sia stradale e ferroviario con il capoluogo di Regione, Milano.

E’, pertanto, necessario rafforzare la nostra dotazione infrastrutturale perché essa gioca un ruolo fondamentale non solo nel rendere il territorio più o meno accessibile, attirando il turismo, ma anche nel favorire lo sviluppo dell’economia dell’intera area. In particolare va sfruttata la prossimità strategica dell’aeroporto Catullo, che potrebbe diventare un partner qualificato per promuovere l’offerta turistica di Mantova nella Middle Europa e sul mercato russo.

Occorre inoltre costruire un’offerta turistica diversificata. Il turismo legato ai siti Unesco di Mantova e Sabbioneta e al restante patrimonio storico-artistico della provincia, è e resta senza dubbio il motore principale. Basti ricordare che, a livello nazionale, il turismo nelle città d’arte è il solo segmento ad avere avuto uno sviluppo dal Duemila ad oggi, grazie principalmente ai turisti stranieri, attirati dal patrimonio storico-artistico e da altre componenti che qualificano il soggiorno, come la gastronomia. Vero è però ci sono almeno altre tre direttrici da sviluppare: il turismo enogastronomico, il turismo congressuale e i cosiddetti “turismi trasversali”, ovvero un insieme di turismi di nicchia e tematici, legati a singoli punti di interesse diffusi sul territorio, che possono essere interconnesse all’interno di itinerari specifici che escono dai confini comunali e provinciali. Si tratta in particolare delle “greenways” o corridoi verdi, e di quei percorsi legati all’ambiente, al paesaggio e alla natura caratterizzanti il nostro territorio. Un esempio tra tutti è rappresentato dal cicloturismo e dalle vie d’acqua, che si stanno affermando sempre più come scelte alternative di fruizione del territorio quale risposta a una domanda attenta all’ambiente e desiderosa di vacanze “attive”. Questi corridoi verdi e vie d’acqua, che nascono dalla riconversione di argini di fiumi e canali e in generale di vie di comunicazione storiche, costituiscono, oltre che una modalità innovativa di fruizione del territorio, anche uno strumento di conservazione, valorizzazione e promozione delle risorse territoriali. Si tratta di una sfida da non sottovalutare: con un mercato turistico tradizionale in stasi, infatti, le migliori prospettive sono rappresentate proprio dai segmenti emergenti.

Mantova dunque nei prossimi anni dovrà lavorare:

  • su un’approfondita conoscenza del mercato, dei benchmark, della segmentazione della domanda attuale e potenziale e sulla consapevolezza del ritorno economico degli investimenti intrapresi. Tutto questo è traducibile in una governance chiara tra i partner territoriali che mettono in rete le proprie forze.
  • su una comunicazione di alto profilo, non frammentaria, coerente, e quindi sull’attivazione di un piano di comunicazione che promuova il territorio a livello locale, nazionale e internazionale secondo logiche di continuità e omogeneità.

  • sull’implementazione di un processo collettivo tra i soggetti pubblici e privati e quindi sul rafforzamento di una governance del sistema turistico e sul mantenimento della rete tra gli attori coinvolti.

In poche parole l’obiettivo è quello di garantire a Mantova un sistema di gestione integrata del turismo che esalti le opportunità reali della città capoluogo e le potenzialità ancora largamente inespresse della provincia, sfruttando e mettendo a sistema le doti e le eccellenze – storico/artistiche, naturali, di esperienza – su cui il nostro territorio può contare.

Bisogna inoltre lavorare sull’organizzazione dell’offerta turistica mantovana per intercettare i flussi turistici durante tutto l’anno: per far questo è indispensabile una continuità nella programmazione degli eventi, che possono essere anche di piccola portata ma costanti. In questo senso sottolineo l’impegno costante e crescente di Confcommercio Mantova nel proporre un calendario di iniziative per animare in particolare il centro cittadino, e per il quale abbiamo scelto il metodo della sinergia con Comune, commercianti e associazioni, con ottimi risultati in termini di apprezzamento da parte del pubblico.

E’ indispensabile anche il forte impegno degli imprenditori a migliorare la propria offerta, la propria presenza sul mercato: per questo occorre puntare con decisione alla formazione, che porti ad un salto di qualità anche nel modo stesso di concepire il fare impresa. Quello che serve è una mentalità proattiva, in grado di cogliere le opportunità legate alla presenza turistica, e questo vale non solo per gli imprenditori che operano nel settore della ricettività alberghiera, ma anche a tutti gli operatori commerciali che hanno attività in centro e che possono beneficiare dell’attrattività turistica del capoluogo. Ricordiamoci che anche il turista mordi e fuggi, che ancora rappresenta la maggioranza dei visitatori, consuma e fa acquisti. Per renderci però attrattivi serve un rinnovamento e un miglioramento complessivo della cultura dell’accoglienza, in cui ciascuno – albergatore, ristoratore o commerciante – è chiamato a fare la propria parte.

Concludendo: cultura e turismo costituiscono l’unica economia in grado di crescere davvero a Mantova.

La prima necessità è coordinare gli interventi pubblici e privati a favore di una strategia turistica integrata. Segnali positivi già si possono cogliere dalle diverse iniziative che coinvolgono l’imprenditoria privata sulla scia degli input pubblici. E’ quindi fondamentale aggregare e finalizzare volontà politiche, risorse e investimenti. Questa è la direzione in cui dobbiamo muoverci tutti, pubblico e privato, investendo e invertendo quella tendenza che vede il declino del Belpaese anche come meta turistica.

 

 

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