Mantova è stata definita “una città in forma di Palazzo”: questa felice sintesi rende al meglio l’idea del fascino e delle suggestioni. Piccola e ben disegnata, Mantova è innanzi tutto un’originale miscellanea di storia e arte. La città si impone al visitatore soprattutto come scrigno di tesori d’arte che nomi famosi seppero riempire di opere preziose: basta citare Mantegna, Pisanello, Giulio Romano, Leon Battista Alberti, Rubens e altri artisti e pittori che accrebbero la sua indiscussa dignità culturale. Ciascuno di essi ha lasciato una traccia indelebile che il visitatore potrà ammirare. Città antichissima che affonda le sue origini nell’età etrusca, Mantova raggiunse il suo splendore in età comunale e soprattutto durante la lunga dominazione della signoria dei Gonzaga (1328-1707). Simboli della signoria gonzaghesca sono il Palazzo Ducale e il Palazzo Te.
PALAZZO DUCALE. La Reggia dei Gonzaga, suggestiva e imponente, occupa una superficie di 34 mila mq., ospita 500 sale di varia importanza, giardini, cortili, piazze e la chiesa palatina di Santa Barbara, tanto da costituire una città a sé stante nel cuore di Mantova, permettendo al visitatore di percepire e percorrere il grande passato di questa signoria. La visita offre una selezione degli ambienti più significativi: si potranno ammirare le sinopie e gli affreschi del Pisanello; gli Appartamenti del duca Vincenzo Gonzaga, con la Sala degli Specchi, dove si potranno ammirare divertenti effetti ottici, e la Sala degli Arcieri, dove è conservata la grandiosa tela del Rubens. Si prosegue, attraverso un corridoio interno, per il Castello di San Giorgio dove è ubicata la celebre Camera degli Sposi, capolavoro di Andrea Mantegna, che si raggiunge tramite la bizzarra e stravagante Scala dei Cavalli. Infine l’Appartamento del duca Guglielmo Gonzaga, ristrutturato sotto la dominazione austriaca e francese, dove si possono ammirare il Giardino Pensile e gli Arazzi di Raffaello.
CENTRO STORICO. Al termine si proseguirà con una passeggiata tra le piazze e gli edifici del centro storico: piazza Sordello, piazza Broletto, piazza Erbe, il Duomo, i palazzi bonacolsiani, Torre della Gabbia, i palazzi medioevali del Podestà, dell’Arengo e della Ragione, la Torre dell’Orologio, la Rotonda di San Lorenzo, chiesa romanica dell’anno 1082, fatta costruire da Matilde di Canossa. E infine la famosa Basilica di Sant’Andrea, una delle più belle chiese del Rinascimento italiano, capolavoro di Leon Battista Alberti.
PALAZZO TE. Palazzo Te era la villa suburbana di Federico II Gonzaga, costruita per l’ozio, lo sfizio e il vizio del Principe. E’ una delle opere maggiori di Giulio Romano, l’allievo più illustre di Raffaello. Tra le sale più celebri: Sala dei Giganti, Sala di Amore e Psiche e Sala dei Cavalli. La visita a Palazzo Te consente di completare il discorso sui Gonzaga, ripercorrendo così il grande passato di questa Signoria.
La provincia mantovana offre un largo colpo d’occhio sui luoghi portati alla ribalta da eventi storici, antichi e moderni. A partire da Castiglione delle Stiviere, la città di S.Luigi Gonzaga, la cui reliquia è conservata nel santuario. Lo splendido museo “Aloisiano”, situato all’interno del Collegio delle Vergini, contiene numerose opere d’arte e preziosi oggetti. Importante anche il museo della Croce Rossa. Subito raggiungibile è Solferino. Questo grazioso borgo è stato teatro di uno degli episodi più epici del nostro risorgimento: la famosa battaglia del 1859 che diede l’avvio all’Unità d’Italia e alla nascita della Croce Rossa Internazionale. La rocca medievale, detta la Spia d’Italia per la sua posizione di vedetta avanzata verso il Veneto austriaco, situata in un verde scenario di dolci colline, a pochi passi dal Lago di Garda, conserva armi e cimeli raccolti sul campo di battaglia. Dirigendosi poi verso la Bassa provincia si può incontrare il Santuario di S.Maria delle Grazie, costruito sulle rive del Lago Superiore all’inizio del XV secolo per venerare l’antica immagine della Vergine Maria. All’interno del santuario si può ammirare una singolare impalcata in legno nelle cui nicchie sono conservate delle statue ex-voto. Scendendo verso la tranquilla campagna ci si può dirigere verso Sabbioneta, pensata e realizzata nella seconda metà del Cinquecento dal duca Vespasiano Gonzaga. Sabbioneta mantiene inalterato il fascino della “città ideale” nella pianta esagonale e nei bastioni stellati. La visita comprende il Palazzo Ducale, il Teatro all’Antica, il Palazzo del Giardino, la Galleria degli Antichi, le chiese dell’Assunta, dell’Incoronata e la Sinagoga. E ancora: S.Benedetto Po, sulla riva destra del grande fiume, con la sua Abbazia, fondata nel 1007 da Tedaldo di Canossa e più volte trasformata nel corso dei secoli conserva ancora testimonianze degli edifici romanici, della chiesa quattrocentesca in stile gotico e dell’assetto rinascimentale di Giulio Romano, modificato in parte nel settecento nel prospetto della facciata. Nel refettorio grande, che conserva un vasto affresco attribuito a Correggio, è visitabile il Museo dell’Abbazia. Al 1° piano del chiostro di S.Simeone è raccolto il Museo Civico Polironiano dedicato alla civiltà contadina padana.
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