La manovra di Ferragosto cancella il Sistri

22/08/2011

La manovra di Ferragosto cancella il Sistri

Il rientro dalle vacanze di Ferragosto è stato segnato da importanti novità in materia di energia e ambiente. Se sul primo fronte è arrivata come un macigno la revisione della Robin tax, che peserà ora su tutte le aziende del settore energia, comprese quelle che operano nelle rinnovabili, è giunta ancora più inaspettata la notizia in tema ambientale: si tratta dell’abolizione del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, che sarebbe dovuto partire, a scaglioni, con l’inizio di settembre.

Il Sistri aveva preso il via nel 2009, su iniziativa del ministero dell’Ambiente, al fine di conferire una migliore tracciabilità alla movimentazione a livello nazionale dei rifiuti speciali (che rappresentano l’80% di quelli prodotti) e di combattere dunque i traffici illeciti. Basata su una dotazione di scatole nere da installare su tutti i camion trasportatori e su un sistema informatico di gestione dei dati, la procedura aveva già dato parecchi problemi a causa di evidenti malfunzionamenti in fase di test e per via delle complicazioni burocratiche e dei costi a carico delle imprese. Ora però per il Sistri si tratta di qualcosa di più che di uno slittamento. Il decreto 138/2011 del 12 agosto, quello della manovra bis, lo ha infatti cancellato, tout court, abrogando a effetto immediato tutte le norme relative emanate a partire dal 2006. Nello specifico, è stato abrogato il D.m. 17 dicembre 2009, istitutivo del Sistri, i successivi decreti correttivi e il D.m. 18 febbraio 2011 n. 52, cioè il “Testo Unico Sistri” che riprendeva le norme pregresse degli anni precedenti.

Con l’abolizione del Sistri resterà in vigore l’attuale sistema di gestione “manuale” dei rifiuti speciali: registro cartaceo di carico e scarico, formulari di trasporto e il Mud, Modello Unificato di Dichiarazione annuale dei rifiuti. Non si sa ancora come sarà risolto il problema delle imprese che hanno già pagato l’iscrizione al sistema e versato i relativi contributi. Va detto che il provvedimento è in attesa di conversione definitiva in legge e in fase di presentazione degli emendamenti potrebbe accadere di tutto. Ma la premessa fondamentale è che mancano i fondi per la sua attuazione, quindi difficilmente si potrà ritornare sui binari che l’iter nel suo complesso prevedeva.

Si invitano le imprese produttrici di rifiuti a rivolgersi allo Sportello Energia Ambiente e Sicurezza di Confcommercio (tel. 0376.231209) per informazioni e assistenza.

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