Le imprese mantovane nel 2011: il terziario dà segnali positivi

03/02/2012

Le imprese mantovane nel 2011: il terziario dà segnali positivi

I dati relativi alla natimortalità delle imprese in provincia di Mantova per l’anno 2011, elaborati dal  Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova, registrano una lieve crescita dello 0,5%, inferiore al dato regionale (+1,2%) e a quello nazionale (+0,8%). Rispetto agli altri ambiti territoriali il minor incremento di Mantova è da attribuire a un minor tasso di natalità, mentre il tasso di mortalità è in linea con quello lombardo e quello italiano. Nel panorama mantovano, il saldo tra iscrizioni e cessazioni vede le entrate in vantaggio di 201 unità, così lo stock delle imprese mantovane al 31 dicembre risulta pari a 42.799 unità. Prosegue la crescita delle società di capitali (+2,3%) e delle altre forme (+2,1%). In lieve crescita anche le imprese individuali (+0,2%), mentre si contraggono le società di persone (-0,3%).
L’analisi delle attività economiche della nostra provincia mette in evidenza il processo di terziarizzazione dell’economia mantovana, in atto ormai da tempo. Rispetto al 2010 si contraggono le attività più tradizionali: l’agricoltura (-1,1%), le costruzioni (-0,4%), così come i trasporti (-0,2%) e le attività finanziarie (-1%). Commercio e attività manifatturiere rimangono stabili. Al contrario, a segnare variazioni positive sono i servizi di informazione e comunicazione (+3,3%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,8%) e i servizi di supporto alle imprese (+2,8%). Per quanto non abbiano un peso determinante sul tessuto delle imprese, è da segnalare che, in quest’ultimo anno, sono aumentati i servizi d’istruzione, i servizi sanitari e le attività culturali e di intrattenimento.
Il saldo delle imprese artigiane nel 2011 è stato, invece, negativo (-1,07%), con un calo decisamente più accentuato rispetto alla Lombardia e all’Italia, che hanno segnato rispettivamente -0,02% e -0,4%. Si conferma il trend di contrazione del comparto artigianale cominciato già a partire dal 2008. Così come si è visto per il totale delle imprese, anche per l’artigianato calano le attività più tradizionali (manifatturiero, costruzioni, agricoltura, trasporti, riparazioni), mentre crescono i servizi alla persona e i servizi alle imprese.

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