Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha finalmente accolto la richiesta di incontro urgente avanzata da Figisc-Confcommercio, la sigla che rappresenta i gestori degli impianti di carburanti sul tema dell’obbligo di fatturazione elettronica. L’associazione, insieme ad altre sigle che rappresentano gli imprenditori del settore, incontrerà il Vice Ministro Luigi Casero il prossimo 4 aprile.
Il 1° luglio prossimo, infatti, dovrebbe scattare l’obbligo, in capo ai gestori degli impianti, della fatturazione elettronica con l’eliminazione della carta carburanti per i rifornimenti dei soggetti Iva.
La esiguità dei termini imposti non consente di giungere pronti, sottolinea la categoria che segnala ancora una volta l’emergere di situazioni che sembrano strumentalizzare il provvedimento, vale a dire la significativa lievitazione dei costi di commissione, messa in atto dal sistema bancario.
La richiesta al ministero – spiega la presidente di Figisc Mantova Franca Tasinato Frasson - è quindi quella di definire un regime temporale transitorio che consenta o la proroga o l’attivazione di un phasing out a termine, con la carta carburante affiancata alla e-fattura. In assenza di chiari segnali e misure concrete – prosegue la presidente – la categoria non solo si troverà costretta a sollecitare con altri mezzi l’attenzione delle istituzioni, ma soprattutto si troverà oggettivamente – e non per propria responsabilità – nelle condizioni di non poter adempiere”.
Le organizzazione dei distributori di carburanti chiedono di modificare la norma, allargando il “bonus” ai costi delle transazioni con carte di debito e prepagate e intervenendo sull’obbligo di fatturazione elettronica per gli impianti autostradali (“non praticabile, se non in modalità differita” per alcuni impianti “in conseguenza della ristrutturazione delle modalità di servizio stabilite dal decreto Mit-Mise del 7 agosto 2015”).
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