Torna la giornata nazionale di Confcommercio "Legalità, mi piace". Montanari "sicurezza e legalità precondizione indispensabile per fare impresa"

21/11/2018

La criminalità, dopo tasse e burocrazia, resta il problema più sentito dagli imprenditori italiani. I fenomeni criminali costano ogni anno alle imprese del commercio, turismo, servizi e trasporto circa 29 miliardi di euro di fatturato andato in fumo, e mettono a rischio 186mila posti di lavoro regolari.
Gli imprenditori chiedono soprattutto la certezza della pena e una maggiore protezione sul territorio. Sono questi i dati che emergono dall'indagine di Confcommercio, che ha coinvolto anche le attività economiche della nostra provincia, in occasione della giornata nazionale della Confederazione
"Legalità, mi piace!"
, che si svolge ogni anno a novembre e che quest’anno si celebra proprio oggi, 21 novembre. L’iniziativa ha l’obiettivo di analizzare e denunciare l'entità e le conseguenze dei fenomeni criminali – contraffazione, abusivismo, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine e taccheggio - sull'economia reale e sulle imprese, in particolare su quelle del terziario.

“Legalità e sicurezza sono temi sui quali l’attenzione deve restare massima, anche perché rappresentano la pre-condizione indispensabile per poter fare impresa – sottolinea il presidente di Confcommercio Mantova Ercole Montanari – La criminalità è un grave ostacolo allo sviluppo e in uno scenario come l’attuale di imprese già stremate da anni di crisi, le risorse sottratte dalla criminalità sotto forma di furti o rapine, contraffazione e abusivismo risultano ancora più dannose e intollerabili, gravando gli imprenditori di una sensazione di insicurezza che rende più pesante la loro già difficile quotidianità”.

Gli episodi criminali, infatti, determinano un danno economico su più fronti: un danno al mercato, perché alterando le regole del gioco creano una situazione di concorrenza sleale a svantaggio degli imprenditori onesti; un pericolo per il consumatore finale perché ad esempio le merci contraffatte o l’esercizio abusivo di una professione possono mettere in serio pericolo la sua salute o minacciare la sua sicurezza  (pensiamo ad esempio al settore alimentare o dei giocattoli); un danno sociale connesso all’impatto sul mondo del lavoro e l’occupazione, sia direttamente, dato che i circuiti illegali si avvalgono spesso dello sfruttamento di soggetti deboli (disoccupati o migranti irregolari), sia indirettamente, per la perdita di posti di lavoro nelle imprese messe in crisi se non addirittura espulse dal mercato da abusivismo e contraffazione; infine un danno alle casse dello Stato causato da evasione contributiva e fiscale, dall’Iva alle imposte sui redditi. 

“Per quanto riguarda il nostro territorio, i fenomeni illegali che sperimentano con maggior frequenza le nostre imprese sono sicuramente l’abusivismo, i furti, le rapine e il taccheggio – aggiunge Montanari – Secondo i dati diffusi dalla Questura ad aprile scorso, i reati che prendono di mira negozi ed altri esercizi commerciali della città sono aumentati, così pure le rapine. Ma la percezione di insicurezza è forte tra gli operatori di tutto il territorio provinciale, non solo del capoluogo. Da sempre manteniamo un costante dialogo con le forze di pubblica sicurezza, cui va il nostro plauso e ringraziamento per il meritevole operato. Negli ultimi tempi, sotto il valido coordinamento del Prefetto, assistiamo ad un inasprimento delle operazioni a  prevenzione e contrasto dell’illegalità, che non possiamo che apprezzare. Infine, con alcuni organi di polizia stiamo definendo possibili iniziative di promozione della sicurezza: incontri informativi, protocolli, vademecum per gli operatori. Invito tutti gli imprenditori a promuovere questa cultura della legalità, collaborando sempre di più con le forze dell’ordine e segnalando loro qualsiasi situazione sospetta”.
 
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