Affitti brevi di case e appartamenti, Confcommercio e albergatori: "bene la conferma del CIR"

12/04/2019

“Una sentenza storica che certamente segnerà il passo per molte Regioni sul tema degli affitti brevi e che avrà positive ripercussioni anche a livello nazionale”.

E’ il commento del direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato infondato il ricorso con il quale il Governo Gentiloni aveva impugnato la legge lombarda istitutiva del Cir, il Codice Identificativo di Riferimento. Il Cir, lo ricordiamo, è una sorta di bollino di qualità che deve essere riportato in ogni annuncio pubblicitario e promozionale, sia online (comprese dunque le piattaforme come Airbnb) e certifica l’ufficialità della struttura. “Il mondo del turismo sta affrontando una rivoluzione epocale grazie alle nuove tecnologie ed al mutamento globale degli stili di vita. Cogliere la forza delle innovazioni del web significa ampliare l’offerta anche ricettiva delle nostre città. Ma questa trasformazione deve anche accompagnarsi con meccanismi di contrasto a forme di abusivismo o improvvisazione” continua Dal Dosso.

“Il Cir, già presente in diversi Paesi Europei, rappresenta uno strumento prezioso per contrastare l'abusivismo e agevolare i Comuni nei controlli degli annunci, online e offline, di turismo in appartamento – afferma il presidente di Federalberghi Mantova Gianluca Bianchi - Ora chiediamo di estendere questo obbligo a livello nazionale ed europeo, richiesta oggetto della mia recente missione all’Europarlamento. Anche nel mantovano ci sono strutture ricettive completamente abusive: alloggi messi in vendita sulla piattaforma Airbnb che evadono le disposizioni in materia fiscale e di sicurezza e tutti gli adempimenti previsti dalla legge. Chi lavora nello stesso mercato, deve sottostare alle stesse regole” conclude Bianchi.
Un plauso, dunque, a Regione e all’assessore Lara Magoni per aver dato applicazione a questa legge nonostante l’impugnativa.

Con il CIR ci saranno più garanzie per i turisti che avranno un prodotto ricettivo in linea con gli standard indicati dalle legge regionale e, in generale, i cittadini si sentiranno più sicuri perché l’attività extralberghiera sarà più trasparente e verificabile. La maggior parte dei 548 alloggi mantovani in affitto sul portale Airbnb, di cui 214 solo nel capoluogo, sono senza licenza. E questo significa un rischio per la pubblica sicurezza e per gli ospiti stessi: le strutture ricettive hanno l’obbligo di segnalare alla Questura gli alloggiati, mentre gran parte di quelle che appaiono sui portali non lo fanno. Detto altrimenti: in provincia di Mantova potenzialmente si possono ospitare oltre duemila persone nel completo anonimato, alla faccia delle norme antiterrorismo. Non solo: le strutture alberghiere devono rispettare numerose disposizioni in materia di sicurezza, igiene, idoneità dei locali, completamente eluse dalle strutture ricettive abusive.
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