Sono partiti sabato i saldi estivi 2012, che dureranno fino al 4 settembre. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia, in occasione di questo appuntamento, spenderà in media 248 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori – circa 100 euro a testa – per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro pari al 12% del fatturato annuo del settore.
VALORE DEI SALDI ESTIVI PER L’ABBIGLIAMENTO E LE CALZATURE
Valore dei saldi estivi (miliardi di euro)
Incidenza (%) dei saldi estivi sulle vendite totali dell’anno
Numero famiglie italiane (milioni)
Numero famiglie che acquista in saldo (milioni)
Acquisto medio a famiglia per saldi estivi (euro)
Numero medio dei componenti di una famiglia
Acquisto medio per persona (euro)
Fonte: elaborazione Ufficio Studi Confcommercio
“I consumi nel settore moda – sottolinea la presidente di FederModaMantova Carmen Zapparoli – non sembrano poter crescere neppure con i saldi. Va detto, però, che pur non prevedendo una stagione particolarmente entusiasmante – si stima un calo del 9%, passando da uno scontrino medio di 114 euro a persona del 2011 ad una spesa media di 103 euro nei saldi estivi 2012 – questo appuntamento rappresenta comunque un appuntamento sentito che vitalizzerà i nostri centri urbani”. Un’occasione non solo per i consumatori che, mai come adesso, potranno trovare qualità, profondità di assortimento, taglie e colori a prezzi decisamente interessanti, ma anche per gli operatori commerciali che potranno trarre dai saldi una boccata di ossigeno per le vendite. Per questo, ci aspettiamo che possa essere colta questa opportunità anche per sostenere la nostra economia”.
Federmoda Mantova ricorda poi le regole da applicare:
1. Informazioni al consumatore. E’ obbligatoria l’indicazione in euro del prezzo iniziale e la percentuale di sconto. E’ altresì obbligatorio indicare la durata della vendita straordinaria.
2. Cambi. La possibilità di cambiare il capo non è oggetto di obbligo, ma è un’agevolazione offerta dal negoziante, a meno che il prodotto non sia affetto da gravi vizi occulti. In questo caso scatta l’obbligo del cambio, o la restituzione del prezzo pagato, nel caso la sostituzione risulti impossibile.
3. Prova dei capi di abbigliamento. E’ rimessa alla discrezionalità del negoziante.
4. Pagamenti elettronici. Le carte di credito e i bancomat sono accettate da parte del negoziante che espone nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
5. Prodotti in vendita. I capi che vengono proposti in saldo non necessariamente devono appartenere alla stagione in corso.
Locandina delle regole da esporre in negozio
Categorie: Abbigliamento, calzature e pelletteria Federmoda Mantova