Confcommercio Mantova esprime grande apprezzamento per la decisione della Giunta regionale di dare concreta attuazione alla legge che istituisce il “Codice Identificativo di riferimento” (CIR), per case ed appartamenti per vacanze. Nella seduta di ieri pomeriggio, infatti, l’esecutivo ha deliberato la disciplina del CIR per le case ed appartamenti per vacanze e per gli alloggi dati in locazione per finalità turistiche, completando quindi il percorso di contrasto all’abusivismo avviato con la legge regionale 27/2015 e rafforzato con la 7/2018.
Il CIR corrisponde al “codice regione” attribuito alle CAV/affitti brevi al momento dell’iscrizione al portale Turismo 5 (il nuovo applicativo online di rilevazione dei flussi che deve essere utilizzato da tutte le strutture ricettive per la comunicazione dei dati statistici sul turismo) e richiede, come pre-requisiti, l’avvenuta comunicazione di avvio attività al Comune e l’avvenuta registrazione sul sito “Alloggiatiweb” per la comunicazione degli ospiti alla Questura. Come dire: essere in possesso del CIR significa aver adempiuto a tutti gli obblighi di legge, essere tracciato ed esposto a controlli, insomma operare nella completa legalità e trasparenza.
Dal 1° settembre prossimo il CIR dovrà essere indicato su tutti gli strumenti pubblicitari e di promozione/commercializzazione dell’offerta, on-line e offline, e l’obbligo di esposizione sarà a carico di chiunque pubblicizzi, promuova o commercializzi (gestori stessi, intermediari immobiliari, gestori di portali telematici). I soggetti che contravverranno all’obbligo di riportare il CIR, che lo riportano in maniera errata o ingannevole sono passibili della sanzione pecuniaria da 500 a 2.500.
“A partire da settembre potranno essere affittati ai turisti solo gli appartamenti che espongono un codice identificativo sulle piattaforme di commercializzazione e in qualunque forma di pubblicità – sintetizza il direttore di Confcommercio Nicola Dal Dosso – Si tratta di uno strumento prezioso, che darà un minimo di trasparenza ad un mercato inquinato dall’abusivismo, in cui oggi il consumatore rimane completamente esposto al rischio di truffe e raggiri. La pubblicazione del codice identificativo, oltre ad assolvere al compito primario di tutela del turista, genererà benefici per tutta la comunità locale, perché faciliterà l’azione degli organi preposti ai controlli in materia di pubblica sicurezza, tributi, ordine pubblico e decoro urbano. Ringraziamo le forze politiche per questo importante provvedimento: siamo certi che con questo ultimo tassello si realizzeranno tutte le condizioni per un’offerta turistica ancora più di qualità e per un mercato trasparente nell’interesse degli oltre 16 milioni di turisti che ogni anno visitano la Lombardia”.
“Con il codice identificativo ci avviciniamo all’insieme di regole europee ed internazionali che permettono uno sviluppo sano e corretto di un fenomeno in costante evoluzione, quello della sharing economy - gli fa eco il presidente di Federalberghi Gianluca Bianchi - Ci saranno più garanzie per i turisti che avranno un prodotto ricettivo in linea con gli standard indicati dalle legge regionale e, in generale, i cittadini si sentiranno più sicuri perché l’attività extralberghiera sarà più trasparente e verificabile. “Al sommerso turistico – ricorda Bianchi - abbiamo dedicato un recente focus cui ha partecipato il numero uno di Federalberghi, il direttore generale Massimo Nucara. La maggior parte dei 548 alloggi mantovani in affitto sul portale Airbnb, di cui 214 solo nel capoluogo, sono senza licenza. E questo significa un rischio per la pubblica sicurezza e per gli ospiti stessi: le strutture ricettive hanno l’obbligo di segnalare alla Questura gli alloggiati, mentre gran parte di quelle che appaiono sui portali non lo fanno. Detto altrimenti: in provincia di Mantova potenzialmente si possono ospitare oltre duemila persone nel completo anonimato, alla faccia delle norme antiterrorismo. Non solo: noi dobbiamo rispettare numerose disposizioni in materia di sicurezza, igiene, idoneità dei locali: chi può assicurare che queste strutture abusive, che sfuggono ad ogni di forma di controllo, sono a norma?”.
Ad approvare il provvedimento è lo stesso comparto della ricettività extra-alberghiera: “L’obbligo del CIR per gli appartamenti turistici permetterà di isolare chi fa ricettività al di fuori dalle regole, e contrastare la concorrenza sleale generata delle strutture che operano nell’illegalità” dichiara Teresa Bustaffa, presidente dell’associazione b&b e strutture extralberghiere di Confcommercio.
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