Nel Quaderno Sindacale di Federazione Moda Italia, sul tema ‘Il Fisco opera sempre più spesso accertamenti presuntivi a partire dalle vendite a stock’ è sintetizzata la posizione della Federazione rispetto alle pretese dell’Agenzia delle Entrate sullo Studio di Settore WM05U in merito al reale ricavo realizzabile dalle vendite a stock. Invitiamo tutti gli Associati a coinvolgere anche i consulenti fiscali nel prestare particolare attenzione alla compilazione delle note aggiuntive che spiegano la reale redditività delle vendite a stock e quindi di non cadere nell’errore di compilare i righi D37 (saldi) e D38 (Promozioni) dello Studio di Settore WM05U al posto del rigo D48 (“Ammontare dei ricavi consgeuiti con le vendite a stock”), pensando che si tratti di ricavi aventi la medesima natura. Questa necessità scaturisce dal fatto che, secondo Federazione Moda Italia, i ricavi da vendite a stock non supererebbero mediamente il 10% del valore storico delle merci in magazzino mentre per l’Agenzia delle Entrate il valore delle vendite a stock è pari, come minimo, al 45% del costo storico.