Confcommercio Mantova esprime forte contrarietà a nuove grandi strutture di vendita nel mantovano, tra cui l’insediamento di grande superficie (a marchio Martinelli) vicino al casello di Mantova Nord, in fase di discussione a livello regionale.
Ecco il commento del presidente di Confcommercio Ercole Montanari:
Le grandi strutture di vendita sembrano, per taluni, aver assunto il ruolo di panacea per la soluzione dei problemi della crisi economica ed occupazionale del nostro Paese. Ritenevamo, a torto, che gli insediamenti già esistenti nella nostra provincia (il doppio della media nazionale per mq in ragione degli abitanti) rispondessero più che abbondantemente alle necessità degli utenti, per offerta e location, soprattutto in tempi di forte regressione dei consumi. Ma tant’è che, pur in tempi di profonda crisi, avanzano ancora significative richieste di apertura di nuovi punti vendita di grandi dimensioni. Non ci pare esistano aree della provincia scoperte da un qualsiasi “bacino gravitazionale” di una grande struttura; notiamo piuttosto quanto questi ipotizzati bacini della potenziale clientela assorbibile siano diventati privi di significato a causa di un reciproco “cannibalismo”. Come dire che le motivazioni addotte, nei confronti delle Autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni, per sostenere la validità delle richieste di nuove aperture paiono, oggi a maggior ragione, delle utopie. Giusto che, con sano senso di campanilismo o di opportunità, ogni Amministrazione valuti per sé quanto possa essere il ritorno in termini di tributi per rimpinguare le misere casse pubbliche. Potrebbe sembrare fuori luogo, per una Associazione imprenditoriale, richiamare qui il senso di responsabilità delle Amministrazioni nella gestione del territorio, in tutte le sue sfaccettature ed implicazioni di carattere anche sociale. In realtà, dal nostro punto di vista, il nuovo concetto di programmazione urbanistica, noto come Piano di Governo del Territorio, ha esattamente il significato di un nuovo sapere che con coscienza e lungimiranza intenda valorizzare e non solo “riempire” il territorio. Crediamo sia indifferibile, a questo punto, porre uno stop a nuove autorizzazioni, per avviare una profonda riflessione sul significato e soprattutto sui riflessi che questo sistema di “libera iniziativa” sta generando. Inutile cercare affannosamente colpevoli sui quali scaricare, di volta in volta, le responsabilità di ciò che sta accadendo; meglio sarebbe che tutte le Istituzioni e le Rappresentanze economiche e sociali avviassero un sereno confronto per stabilire nuove regole sul “cosa e come fare”. Nell’interesse collettivo.
Ercole Montanari Presidente Confcommercio Mantova
Anche Domenico Latartara, presidente degli Alimentaristi al dettaglio di Confcommercio Mantova, punta il dito sulla necessità assoluta di equilibrio fra la grande distribuzione e la rete al dettaglio di tipo tradizionale. “Non è più possibile che le Istituzioni e le Amministrazioni locali – dice – permettano uno sviluppo selvaggio della grande distribuzione”. La riflessione di fondo è rivolta al grado di saturazione della nostra provincia, dove si è arrivati all’eccesso di un’offerta più che doppia rispetto alla reale domanda. “Nessuno può confutare l’importante funzione delle attività commerciali e artigianali nei piccoli comuni, nelle frazioni ed in periferia, così come nei centri cittadini. Abbiamo tutti conosciuto, direttamente o indirettamente, i disagi delle zone della nostra provincia che stanno subendo la chiusura delle loro piccole attività. Ecco allora che il nostro sindacato lancia una proposta molto ferma: la Regione blocchi tutte le nuove richieste di grandi superfici di vendita e renda nulle le autorizzazioni rilasciate che abbiano superato i 3 anni dalla concessione e non siano ancora attivate per la vendita al pubblico. Ma soprattutto i Comuni non si lascino irretire dal facile introito che deriva da nuove autorizzazioni di medie superfici con le forme di compensazione che sappiamo tutti benissimo non possono certo sostituire il numero di piccole attività costrette a chiudere. Quelle piccole attività che dopo l’insediamento forzato di un grande concorrente si dice che si vogliono sostenere e rivitalizzare! Questo lo chiediamo perché non ha senso aumentare i giocatori in campo quando la partita è ferma: e la partita, non solo a Mantova, segna una contrazione dei consumi intorno al 5% ed in costante aumento. Aspettiamo quindi fiduciosi l’incontro di coordinamento prospettato dall’assessore provinciale Castelli, che giustamente vuole chiamare i Comuni insieme alle associazioni di categoria del commercio per condividere le scelte”.