Agli Stati Generali del Commercio della Regione Lombardia, piccoli commercianti contro grande distribuzione. L'intervento di Borghi

28/02/2013

Agli Stati Generali del Commercio della Regione Lombardia, piccoli commercianti contro grande distribuzione. L'intervento di Borghi

In occasione degli Stati Generali del Commercio, organizzati il 4 febbraio 2013 dalla Regione Lombardia, la piccola distribuzione ha protestato contro il provvedimento di liberalizzazione delle aperture festive e contro la Grande DIstribuzione. Per il Vice Presidente Vicario di Confcommercio Lombardia e Presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi, che – come riportato da Il Corriere della Sera del 5 febbraio 2013 – ha strappato sentiti applausi dalla platea affermado, senza esserne smentito dalla Grande DIstribuzione, che le liberalizzazioni non hanno aumentato i consumi: “Certo è che non c’è solo il lavoro. Deve esistere anche un tempo per la famiglia, gli amici. La Chiesa, per chi crede”. Su Il Giorno del 5 febbraio 2013 è stata inoltre riportata l’intervista al Vice Presidente Vicario di Confcommercio Lombardia e Presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi “Il contesto economico è di grande difficoltà. In Lombardia l’anno scorso hanno chiuso in media 15 punti vendita al giorno, per un saldo negativo di 5.500 negozi nel 2012. Tanti si improvvisano nel mondo del commercio per affrontare situazioni di crisi familiari o per perdita di lavoro, ma essere imprenditori in tempo di crisi è ancora più impegnativo e rischioso. Al futuro governo della Regione chiadiamo una politica che tenga conto delle diversità e della pluralità delle forme di commercio che ci sono sul nostro territorio, favorendo uno sviluppo armonioso ed equilibrato tra la grande distribuzione ed il dettaglio. Riteniamo la tutela delle botteghe storiche e dei negozi di vicinato un obiettivo da perseguire. La liberalizzazione degli orari imposta dal governo attraverso il Decreto Salva Italia ha determinato un contesto di assoluta mancanza di ogni regola, che di fatto favorisce la grande distribuzione, mentre i punti vendita tradizionali non sono in grado di reggere la concorrenza. la norma che si proponeva di facilitare la competizione ha un effetto contrario. Specialmente in Lombardia dove ai negozi era già garantita l’apertura tutto l’anno nei capoluoghi di provincia e in 200 comuni a vocazione turistica e circa 30 domeniche nel resto del territorio, assicurando un servizio efficiente ai consumatori e un ritmo che anche le piccole e medie imprese potevano reggere. L’eliminazione totale delle regole, invece, non tiene conto dell’esigenza di conciliare lavoro e famiglia. In Lombardia, negli ultimi sette anni ogni giorno è stato dato il via libera a 550 metri quadrati di nuovi supermercati, ipermercati, centri commerciali e outlet. Occorre un serio momento di riflessione per dar tempo alla nuova giunta di verificare se questo sistema normativo corrisponda davvero alle esigenze di uno sviluppo compatibile con l’ambiente e con il diritto di imprenditori e lavoratori ad avere una vita che concili tempo del lavoro e tempo delle relazioni sociali”.

Categorie:  Abbigliamento, calzature e pelletteria
Federmoda Mantova

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