Contributi regionali ai negozi danneggiati dai maxi cantieri, Mantova non ammessa. Confcommercio: "vani i nostri appelli"

26/10/2018

Quello che non doveva accadere, è accaduto. Le attività commerciali e i pubblici esercizi della città danneggiati dai maxi cantieri non potranno beneficiare dei contributi regionali a copertura delle spese correnti (utenze, canoni di locazione ecc). L’ufficialità dell’esclusione di Mantova è arrivata il 23 ottobre, contenuta nel Burl n. 43, che a pagina 55 recita: “(si) decreta di non ammettere a contributo per le motivazione espresse in premessa l’istanza presentata dal Comune di Mantova in quanto priva dei requisiti di ammissibilità”. Una bocciatura secca dovuta a due fattori: un vizio nella misura presentata e il mancato rispetto dei tempi.

Facciamo un passo indietro per ricostruire la vicenda: in occasione della visita a Mantova dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli a luglio scorso, i vertici di Confcommercio avevano presentato all’assessore i numerosi interventi in corso in città, che, seppur necessari, stavano mettendo in ginocchio le attività coinvolte nell’area dei lavori. La risposta di Regione arriva poco dopo, il 2 agosto, con lo stanziamento di 300mila euro a favore di negozi e pubblici esercizi danneggiati dai lavori di pubblica utilità con durata non inferiore ai 6 mesi, a patto che il Comune capoluogo  cofinanzi l’iniziativa regionale al 50% attraverso un apposito fondo e invii l’adesione entro il termine, fissato per il 17 settembre. Una misura particolarmente appetibile, quella varata da Regione, perché copre le spese correnti e quindi non richiede alle aziende ulteriori investimenti. 

“A nulla sono valse le nostre sollecitazioni, informali e ufficiali, anche sulla stampa locale, che invitavano il Comune ad aderire all’iniziativa regionale, nei limiti della scadenza e prevedendo un apposito stanziamento. La candidatura del Comune si è invece tradotta con la presentazione di una misura già varata lo scorso anno, quindi non in un provvedimento ex novo, che alla fine non è stata ammessa. La delusione è forte: quel che rimane è un senso di mancata sensibilità verso il comparto hanno guastato tutto” commenta Confcommercio.

A presentare la candidatura in Regione sono stati tre comuni capoluogo, Milano e  Pavia (ammesse), e Mantova, appunto esclusa. Gli altri comuni capoluogo lombardi, infatti, non hanno aderito in quanto sostanzialmente non registrano sul loro territorio lavori di pubblica utilità di durata superiore ai 6 mesi.
Di seguito la replica di Confcommercio alle dichiarazioni del Comune successive alla denuncia di Confcommercio, che contengono numerose inesattezze:

“La tesi del Comune è smontabile pezzo per pezzo, inesattezza (per usare un eufemismo) dopo inesattezza. L’unico responsabile per la mancata ammissione di Mantova al bando regionale è l’Amministrazione comunale. Nessuno mette in dubbio quanto fatto in precedenza dal Comune, non è quello il punto. Qui si è mancato di rispetto e sensibilità verso le imprese, non si tratta solo di contributi persi e della loro quantificazione.” Questa la durissima replica di Confcommercio alle dichiarazioni del vicesindaco Giovanni Buvoli in merito all’esclusione della città capoluogo dal provvedimento regionale che prevede contributi per le attività commerciali penalizzate dai maxi cantieri.

Ecco alcune precisazioni:

1.    NON E’ VERO CHE IL BANDO RISERVAVA SOLO 7.500 EURO A MANTOVA
 Regione Lombardia ha integrato, con delibera del 10 settembre (quindi ben prima della scadenza del termini per la presentazione della domanda fissata al 17 settembre) lo stanziamento iniziale di 300mila euro, con la possibilità di individuare risorse aggiuntive fino ad un massimo di 250.000 per ciascun Comune. Dunque, se l’Amministrazione di Mantova avesse sfruttato appieno l’iniziativa regionale, si sarebbe potuti arrivare ad un bando complessivo di 500mila euro di contributi, cofinanziato per metà da Regione e per l’altra metà dal Comune. Sempre per ipotesi, se il regolamento avesse stabilito un contributo massimo a impresa di 5mila euro, si sarebbero potute aiutare ben 100 attività. Non è dunque vero che lo stanziamento complessivo per tutte le città capoluogo lombarde era di soli  300mila euro, e non è vero che a Mantova sarebbero arrivati complessivamente 7500 euro da spartire tra i negozianti coinvolti.

2.    NON E’ VERO CHE IL BANDO PRIVILEGIAVA L’AMPLIAMENTO DELLE METRIOPOLITANE
Altra inesattezza: vorremmo sapere a che punto esatto della delibera regionale si legge che il bando privilegia le città nelle quali è in corso l’ampliamento della metropolitana, così come sostenuto dall’assessore Buvoli. Per rispondere alla frecciatina dell’Amministrazione: sì, quel passaggio ci è sfuggito, infatti non compare nel testo della delibera, che pone come unico requisito la durata minima di 6 mesi dei cantieri.

3.    NON E’ STATO ASSEGNATO ALCUN CONTRIBUTO ALLE ALTRE CITTA’ CAPOLUOGO SEMPLICEMENTE PERCHE’ NON HANNO PARTECIPATO AL BANDO
Ancora: è vero, a parte Milano e Pavia nulla è andato alle altre 10 città capoluogo della Lombardia, ma solo perché queste non hanno presentato la domanda, dato che non hanno maxi cantieri in corso o comunque non erano interessate all’iniziativa regionale.

4.    VIZI DELLA MISURA CANDIDATA E RITARDO ALLA BASE DELLA BOCCIATURA
La bocciatura è derivata, oltre che da vizi nella candidatura del Comune, anche dal ritardo, così  come riportato dal bollettino regionale (“Valutato che le suddette controdeduzioni non sono soddisfacenti a superare le cause di inammissibilità e in particolare il provvedimento attestante gli impegni del Comune è adottato in data successiva al termine di presentazione della domanda di adesione”, BURL n.43, p. 55). 
Il Comune ha candidato una misura vecchia, ovvero il Regolamento che prevede riduzioni di Cosap e Tari per le attività penalizzate dai cantieri deliberato il 22 maggio del 2017: Regione non avrebbe mai accettato una tale operazione, non era possibile far valere provvedimenti vecchi per il cofinanziamento richiesto, ma occorreva individuare un bando nuovo.

5.    IL COMUNE SAPEVA DELL’IMMINENTE BOCCIATURA
Aggiungiamo infine che il Comune era ben consapevole del rischio di bocciatura, così come anticipato da Regione (con PEC del 27 settembre 2018 Regione Lombardia comunica al Comune di Mantova, ai sensi di quanto previsto dall’art. 10 della L. 241/1990, specifico preavviso di diniego della domanda di contributo, informando che in assenza di controdeduzioni atte a superare tutte le cause di inammissibilità, si procederà ad adottare il provvedimento di non ammissibilità al contributo”).

“E a proposito di Natale, già a luglio scorso, con una comunicazione congiunta inviata al Comune, sottolineavamo l’importanza di creare una serie di eventi collaterali in centro storico collegati con il Thun Winter Village che, come di consueto, si svolge in piazza Virgiliana. L’obiettivo era – ed è - quello di garantire alla nostra città un clima natalizio diffuso, continuo ed omogeneo. Nella stessa missiva proponevamo come soggetto favorito (per esperienza e professionalità) per programmare gli eventi natalizi la Green Eventi, che già organizza il villaggio natalizio. Abbiamo poi chiesto al Comune di sostenere l’iniziativa definendo direttamente con l’organizzatore le dinamiche logistiche e amministrative. Da parte nostra, dunque, c’è sempre stato – ovviamente – un via libera”. 
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