In 10 anni Mantova perde 88 negozi. In crescita le attività ricettive e della ristorazione

08/03/2019

Una netta erosione del comparto commerciale e una crescita delle attività ricettive e della ristorazione. 
E’ questo il trend che si registra anche Mantova che emerge dall’indagine condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio relativa all’evoluzione delle attività commerciali, turistiche e dei servizi nelle città d’Italia negli ultimi 10 anni.
 “Il capoluogo virgiliano segue l’andamento generale ed è in linea con i macrotrend sulla demografia delle imprese nelle città italiane: riduzione dell’offerta commerciale e confusa evoluzione delle strutture di ristorazione e alloggio” commenta il presidente di Confcommercio Ercole Montanari.
Secondo lo studio che si basa su fonti camerali, a Mantova dal 2008 al 2018 gli esercizi commerciali sono passati da 337 a 304 (-9,8%) in centro storico, e da 297 a 242 in periferia (-18,5%): si parla dunque complessivamente di 88 attività perse nell’ultimo decennio. In controtendenza la performance delle attività ricettive e della ristorazione, che sono cresciute del 16,8% (da 167 a 195) in centro storico e del 20,7% (da 169 a 204) nell’hinterland.
“Il calo dei consumi, ancora al palo, la rivoluzione dei comportamenti di acquisto dei consumatori anche e soprattutto per l’affermarsi dell’e-commerce, lo spopolamento delle città, gli alti canoni di locazione, sono fattori che concorrono alla desertificazione commerciale degli spazi urbani – spiega il direttore dell’associazione Nicola Dal Dosso -Occorre invertire la rotta partendo dalla consapevolezza  che le imprese vivono delle città ma le fanno anche vivere. Detto altrimenti: quello tra commercio e centro urbano è un rapporto strettissimo, un connubio inscindibile. E’ necessario quini adottare politiche a sostegno dei centri storici e del commercio, recuperando gli spazi sfitti attraverso anche attraverso una rivisitazione dei canoni di locazioni che dovrebbero adeguarsi ai nuovi scenari. Serve un piano nazionale per la rigenerazione urbana e misure dedicate all’innovazione delle piccole imprese. I centri urbani devono tornare ad essere luoghi di consumo ma anche di aggregazione e socialità".
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