Il rincaro dei prezzi dei carburanti pesa sugli automobilisti ma anche, se non di più, sulle tasche degli autotrasportatori che nel giro di due anni si ritrovano a pagare oltre 210 euro in più a pieno. A calcolare l’aumento è stata la Cgia di Mestre che ha condotto un’analisi sugli aumenti dei prezzi alla pompa del gasolio registrati, rispetto al marzo del 2009, su alcune tra le più importanti tratte autostradali italiane (Milano Roma; Torino-Venezia; Bologna-Reggio Calabria).
Per quanto riguarda il costo del pieno, rispetto a marzo 2009 un autotrasportatore alla guida di un Tir pesante più di 11 tonnellate e con una capacità di serbatoio di 500 litri, paga oggi 724,6 euro per fare il pieno di gasolio. Poco più di due anni fa pagava 511,4 euro: si tratta quindi di un aumento di 213,2 euro pari al + 41,7%.

Tenuto conto che il 70% circa delle nostre merci viaggia su gomma non è da escludere che al rientro dalle ferie ci ritroveremo con un aumento di tutto rispetto dei prezzi dei principali beni di consumo. Inoltre questo aumento del gasolio è un vero e proprio salasso che sta mettendo in ginocchio tantissimi padroncini italiani. Lo studio, pur segnalando che gli ultimi aumenti dovuti al ritocco delle accise non riguardino i mezzi sopra i 35 quintali, sottolinea che “le aziende questi soldi li devono anticipare e li recupereranno l’anno prossimo”. Se a questa situazione si aggiunge il rincaro delle polizze assicurative registrato in questi ultimi anni e il ritardo con cui vengono pagati i trasportatori italiani, con tempi medi che oscillano tra i 180 e i 240 giorni, lo scenario si commenta da sé”.

L’aumento dei prezzi va a pesare su un settore che conta, secondo l’ultimo dato disponibile dell’Albo Autotrasporto (anno 2009), più di 113mila imprese con autoveicoli, di cui 51mila sono monoveicolari. Il parco autoveicoli in dotazione a tutte le imprese ammonta a 600mila unità. Ogni anno si stima che l’autotrasporto consumi qualcosa come 10,5 miliardi di litri di carburante.