Federmoda-Confcommercio ha diffuso il vademecum “Lotta a contraffazione ed abusivismo – Compri falso ? ma lo sai che…”, che segnala i nuovi pericoli del mercato del falso ai consumatori a favore dell’acquisto di prodotti sicuri e legali. “La contraffazione è un furto per le imprese, un danno per lo Stato, un crimine per la società” chiosa la presidente di FederModaMantova Carmen Zapparoli. L’Italia, come si legge nel vademecum, ha il triste primato di essere il primo in Europa nel consumo di prodotti contraffatti ed è al terzo posto nel mondo per la produzione. Nel nostro Paese il giro d’affari della contraffazione è pari a 6,9 miliardi di euro all’anno con un impatto sull’occupazione che mette a rischio complessivamente 110mila posti di lavoro. I prodotti di abbigliamento, gli accessori moda, le scarpe, la pelletteria, gli articoli sportivi sono ovviamente quelli maggiormente interessati dalla contraffazione: 2,5 miliardi di euro è il fatturato del falso del solo comparto moda in Italia con una percentuale del 35,9% sull’intero fatturato del falso. In base a recenti stime del Censis, infine, la contraffazione comporta importanti perdite per il bilancio dello Stato in termini di mancate entrate fiscali, tra imposte dirette ed indirette, di 4,6 miliardi di euro, pari all’1,74% del gettito complessivo. “Ci sono 10 buoni motivi per non comprare prodotti falsi – spiega la Zapparoli – ne cito solo alcuni: i prodotti contraffatti non  seguono processi produttivi a norma di legge e controllati, con conseguenti inevitabili e rischi per la salute di chi indossa o utilizza il prodotto contraffatto, causati da agenti chimici, coloranti e collanti (allergenici o addirittura cancerogeni), utilizzati nella lavorazione dei prodotti tessili, della pelletteria e delle calzature. Acquistare prodotti falsi comporta una sanzione per l’acquirente finale da 100 euro a 7.000 euro; la qualità di un prodotto contraffatto corrisponderà al prezzo pagato dal consumatore sia in termini di scarsa fattura dello stesso, sia per la mancanza di garanzie di qualità, di assenza di difetti e di assistenza post vendita; e poi contraffazione ed abusivismo contribuiscono allo sfruttamento della manodopera clandestina, del lavoro sommerso e del lavoro minorile sottraendo importanti spazi all’economia regolare”.

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