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MACCHINE AGRICOLE, SOS DI ACMA: MERCATO FERMO, SBLOCCARE GLI INCENTIVI
MACCHINE AGRICOLE, SOS DI ACMA: MERCATO FERMO, SBLOCCARE GLI INCENTIVI
12/12/2025
Sbloccare le misure di sostegno nel settore della meccanizzazione agricola, il cui mercato è fermo, anche nel Mantovano, a causa della carenza di risorse e l’inasprimento delle condizioni per accedere agli incentivi: è la richiesta del presidente di Stefano Raimondi (nella foto), presidente di Acma Confcommercio Mantova, l'associazione dei commercianti di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio.
Mentre l’agricoltura italiana attende risposte concrete per continuare a investire in meccanizzazione e innovazione, arrivano dal Parlamento segnali incoraggianti, ma ancora insufficienti, sottolinea Raimondi. Il tutto a un mese di distanza dalla 29ª Rassegna delle Macchine ed Attrezzature per l'Agricoltura e la Zootecnia nell'ambito di Bovimac, a Gonzaga.
“Ci auguriamo che vengano approvati due emendamenti fondamentali per il comparto – dichiara –: quello che elimina il divieto di compensazione con i contributi previdenziali, e quello che proroga fino al 2028 il credito d’imposta per la ZES agricola”.
Il primo, in particolare, interviene sull’articolo 26 della Manovra rimuovendo una disposizione che avrebbe reso di fatto inutilizzabili i crediti d’imposta da parte di migliaia di imprese agricole con regimi fiscali semplificati. “Si tratta di un correttivo indispensabile – prosegue Raimondi –. Il rischio concreto era che il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali diventasse uno strumento inaccessibile per la maggior parte delle aziende agricole italiane”.
Il nodo resta quello delle risorse complessive. L’articolo 96 introduce un nuovo Credito d’imposta Agricoltura 4.0, ma con uno stanziamento per il 2026 pari a soli 2,1 milioni di euro. “Servono investimenti ingenti per garantire la continuità rispetto ai fondi stanziati in passato, anche perché il Fondo Innovazione Ismea, che ha erogato 222 milioni in due anni, non è stato rifinanziato nella Manovra”, sottolinea Raimondi.
Resta irrisolta anche la questione del Piano Transizione 5.0, chiuso prematuramente per esaurimento fondi. “Molte imprese agricole – conclude Raimondi – hanno presentato domanda entro il 27 novembre, confidando nella copertura promessa dal ministro Adolfo Urso. Ma a oggi mancano ancora informazioni chiare sulle modalità operative e sulla disponibilità di fondi ordinari per coprire le spese non ammissibili al PNRR”.
Acma Confcommercio Mantova chiede inoltre la proroga di almeno due mesi del termine per la consegna dei beni acquistati con il credito d’imposta 5.0, attualmente fissato al 31 dicembre 2025. Senza interventi tempestivi, il rischio è aprire il 2026 con un blocco degli investimenti e una crisi profonda per le reti di vendita.
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