Nel decreto salva Italia è previsto dal 1° ottobre l’incremento delle aliquota Iva di due punti percentuali, dal 21 al 23%. Sul tema Confcommercio ribadisce la necessità che si faccia di tutto, sulla scorta delle caute aperture manifestate dal presidente Monti, per non procedere ad ulteriori inasprimenti. Infatti questa misura, dopo i vari incrementi delle accise sui carburanti, l’aumento dell’Iva dal 20% al 21%, il tradizionale e continuo innalzamento delle imposte sui tabacchi e la reintroduzione ed estensione delle imposte sugli immobili a qualsiasi titolo detenuti, contribuirebbe ad inasprire ulteriormente la pressione fiscale complessiva con effetti drammatici nell’economia reale. “L’aumento dal 10% al 12% dell’aliquota ridotta, che interessa in particolare il comparto turistico, e quello, soprattutto, dal 21% al 23% dell’aliquota standard – dichiara il direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso – comporteranno non solo la riduzione del volume dei consumi, il cui andamento è già oggi molto negativo, ma ridurranno anche il potere d’acquisto, i redditi percepiti e la ricchezza messa da parte dalle famiglie, già colpite da cinque anni di continue riduzioni del reddito disponibile”.