'Vendere Moda oggi', presentato il kit Sos etichettatura. E il segretario Torti annuncia due proposte di modifica della legge da inviare al Ministero

28/10/2014

'Vendere Moda oggi', presentato il kit Sos etichettatura. E il segretario Torti annuncia due proposte di modifica della legge da inviare al Ministero
Massimo Torti spiega il progetto ‘Sos Etichettatura’

Dopo gli interventi del Presidente della Camera di Commercio di Mantova Carlo Zanetti, del Presidente di Confcommercio Mantova Ercole Montanari, della Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio Mantova Carmen Zapparoli, del Segretario Generale della Camera di Commercio di Mantova Marco Zanini (“Tutela del mercato e contrasto all’illegalità: il ruolo della Camera di Commercio”) e del Responsabile Regolazione del Mercato della Camera di Commercio di Mantova Giancarlo Marchi (“La vigilanza nel settore tessile: i controlli delle Camere di Commercio, le guide per le imprese e i consumatori”) a chiudere il seminario è stato un altro nome di rilievo di Federazione Moda Italia: il Segretario Generale Massimo Torti che ha presentato il “kit SOS Etichettatura”, il prezioso vademecum messo a punto dall’Associazione per gli imprenditori del settore per aiutarli ad orientarsi nella nuova disciplina in materia di etichettatura e che verrà distribuito gratuitamente ai presenti.

Proprio Torti ha annunciato questa mattina a Mantova l’elaborazione di una proposta da sottoporre al Ministero dello sviluppo economico per sanare due importanti vuoti normativi della legislazione sull’etichettatura in vista dell’imminente entrata in vigore del divieto di immettere sul mercato prodotti etichettati in modo non conforme, prevista per il prossimo 9 novembre.

La prima proposta avanzata dal segretario generale di Federazione Moda Italia, è quella di chiedere una sorta di sanatoria per i capi già presenti nei magazzini dei negozi, per i quali si potrebbe pensare ad un etichetta ad hoc.

La seconda riguarda una produzione tipica del mantovano, quella di calze e collant.
A sollevare il caso sono stati i rappresentanti dei distretti della calza, poiché il nylon non è in grado di reggere le etichette.

“Elaboreremo una proposta specifica per il settore assieme alla Camera di Commercio”, ha annunciato Torti, mentre il Segretario generale dell’ente camerale Marco Zanini ha illustrato l’iniziativa per la certificazione volontaria della filiera, partendo da una ventina di aziende dell’Alto mantovano del settore calzetteria femminile che hanno già aderito.

IL KIT SOS ETICHETTATURA

L’etichetta dei prodotti tessili e delle calzature deve essere in italiano? Il ‘made in’ è obbligatorio? Vi sono sanzioni in caso di etichette non conformi? Chi deve corredare le merci con le etichette adeguate: il commerciante o il fornitore? A questi e molti altri interrogativi delle aziende del settore moda, abbigliamento, calzature, accessori, tessile per la casa, pelletterie e articoli sportivi offre una risposta il Kit SOS Etichettatura che verrà illustrato durante il seminario.

“Si tratta di un prezioso strumento che viene in soccorso alle imprese chiamate ad applicare correttamente il nuovo Regolamento Ue in materia di etichettatura di prodotti tessili e calzature – sottolinea la Presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio Mantova Carmen Zapparoli -. Il vademecum contiene tutto il materiale utile agli imprenditori del settore per effettuare correttamente gli ordini e la ricezione dei prodotti, conoscere gli obblighi degli operatori commerciali e i rischi in caso di vizi di etichettatura, prevenire controversie e gestire al meglio il confronto con gli organi ispettivi. Non mancheranno i consigli pratici per evitare o quantomeno ridurre la portata delle sanzioni che in caso di vendita di prodotti senza etichetta o con etichetta compilata in modo scorretto va dai 103 ai 3.098 euro”.

Il kit contiene un prontuario informativo di carattere generale sulle norme in tema di etichettatura dei prodotti tessili e moda; un vademecum “Sos Etichettatura” per gli operatori con consigli pratici sui comportamenti che i negozianti devono tenere da subito, al momento dell’ordine dei capi/prodotti e della ricezione della merce, in caso di controlli da parte della Polizia locale, Guardia di Finanza e CCIAA e in caso di sequestro della merce; un cartello multilingue da apporre nei camerini dei negozi con l’elenco delle fibre tessili; un timbro ad hoc per il commerciante sul rispetto della normativa vigente da apporre sulle copie commissioni al momento dell’ordine della fornitura; un fac-simile di lettera predisposta da un consulente legale per la segnalazione al produttore/fornitore di vizi di etichettatura riscontrati su capi controllati a campione in negozio o a seguito della consegna della merce; un fac-simile di lettera predisposta da un consulente legale per la richiesta al produttore/fornitore di danno emergente e lucro cessante in caso di controllo e/o di eventuale sequestro dei prodotti.

“Quella dell’etichettatura – prosegue la Zapparoli – è una partita particolarmente importante: da un lato contrasta il fenomeno della contraffazione, dall’altra tutela l’immagine e la responsabilità del commerciante che, al contrario del produttore, ha un rapporto diretto col consumatore. Una relazione che, per essere fruttuosa, deve essere improntata a fiducia e soddisfazione: offrire prodotti di qualità, trasparenti e sicuri è una garanzia a tutela di entrambi”.

 

Categorie:  Abbigliamento, calzature e pelletteria
Federmoda Mantova

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