Voucher per baby sitter e asilo nido anche per le lavoratrici autonome

05/01/2016

Voucher per baby sitter e asilo nido anche per le lavoratrici autonome

Contributi per baby sitting e asilo nido anche per le lavoratrici autonome: è una delle novità positive della Legge di Stabilità 2016, che ha esteso anche a professioniste e imprenditrici i Voucher Babysitting e Voucher Asili nido erogati dall'Inps.
Per il beneficio, che sarà pari a 600 euro mensili per soli tre mesi (anziché per 6 mesi come per le lavoratrici dipendenti), è stato effettuato uno stanziamento di 2 milioni di euro: tuttavia, per l’operatività dei voucher si dovrà attendere un decreto di natura non regolamentare del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, assunto di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, che dovrà essere emanato entro la fine di febbraio.

I beneficiari

Possono richiedere i voucher:

– le lavoratrici dipendenti del settore pubblico o privato;
– le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata, comprese le libere professioniste;
– le lavoratrici autonome e le imprenditrici (per le specifiche relative alla categoria, si dovrà attendere il decreto attuativo).

Le lavoratrici devono trovarsi, al momento di presentazione della domanda, negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità, e non devono aver già fruito dell’intero periodo di congedo parentale, o maternità facoltativa.
L’agevolazione è accessibile, qualora ricorrano i requisiti, anche per più figli, presentando una domanda per ogni figlio. Non sono ammesse al beneficio le lavoratrici esentate totalmente dal pagamento dei servizi pubblici per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati, nonché quelle che fruiscono dei benefici legati al Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità.

Come funziona

L’agevolazione consiste in uno dei seguenti apporti, non cumulabili, ma alternativi tra loro:

contributo per il pagamento dei servizi pubblici per l’infanzia, o dei servizi privati accreditati;
voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

L’importo del contributo è di 600,00 euro mensili: per le lavoratrici dipendenti è riconosciuto per un periodo massimo di 6 mesi, mentre per le lavoratrici iscritte alla Gestione separata, le libere professioniste e le imprenditrici è pari a 3 mesi.
Il beneficio è alternativo alla fruizione del congedo parentale, pertanto la sua erogazione comporta la rinuncia al congedo da parte della lavoratrice.
Il voucher è dovuto in misura intera per le lavoratrici a tempo pieno, mentre dovrà essere riproporzionato per le lavoratrici part-time.
Il contributo per gli asili nido è pagato direttamente alla struttura scolastica prescelta dalla madre (che deve essere presente nell’apposito elenco pubblicato nel sito dell’Inps), dietro presentazione dei documenti che attestino l’effettivo godimento del servizio.
Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting è invece riconosciuto tramite voucher per lavoro occasionale accessorio (i cosiddetti buoni lavoro): l’Inps erogherà dunque 600 euro in voucher, per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla lavoratrice. Il ritiro dei voucher, da parte della madre lavoratrice, dovrà avvenire entro 120 giorni dall’accoglimento della domanda, diversamente il beneficio si intenderà rinunciato, e sarà ripristinata la possibilità di utilizzo del periodo di congedo parentale residuo.
I voucher andranno attivati secondo le consuete modalità utilizzate ordinariamente per dichiarare le prestazioni con i buoni lavoro.

Come fare domanda

In attesa dei chiarimenti relativi ai nuovi voucher, facciamo riferimento alle istruzioni già presenti nel portale web dell’Inps.
Innanzitutto, tre sono le modalità per effettuare la domanda: tramite i servizi online dell’istituto o Contact Center (numero verde 803.164), per chi sia in possesso del codice Pin dispositivo, diversamente tramite Patronato.
In sede di domanda la lavoratrice richiedente dovrà indicare se intende accedere al contributo per l’asilo nido (in questo caso dovrà dichiarare la struttura prescelta) o al voucher per i servizi di baby sitting, indicare il periodo ed i mesi di fruizione, dichiarare la rinuncia alla fruizione del corrispondente numero di mesi di congedo parentale, nonché dichiarare di aver presentato una Dsu (ossia la dichiarazione Isee) in corso di validità.

Estesi dalla Legge di Stabilità i Voucher Inps per i servizi di baby sitting ed i Contributi per l’asilo nido anche alle professioniste, alle imprenditrici ed alle lavoratrici autonome.

 

Tra le novità positive pervenute dalla Legge di Stabilità 2016, una delle più rilevanti è l’estensione anche alle professioniste ed alle lavoratrici autonome in generale dei cosiddetti Voucher Babysitting e Voucher Asili nido: si tratta di un contributo finalizzato a coprire i costi relativi ai servizi per l’infanzia, come le spese per la remunerazione di una babysitter, o la retta per la frequenza del bambino presso un asilo nido.

 

Per il beneficio, che sarà pari a 600 euro mensili, ma per soli tre mesi (anziché per 6 mesi come per le lavoratrici dipendenti), è stato effettuato uno stanziamento di 2 milioni di Euro: tuttavia, per l’operatività dei voucher si dovrà attendere un decreto di natura non regolamentare del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, assunto di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, che dovrà essere emanato entro la fine di febbraio.

 

Vediamo come funzionano i Voucher dell’Inps per i servizi per l’infanzia, chi sono i beneficiari, e quali sono gli adempimenti in merito.

 

 

Voucher babysitter e asili nido 2016: beneficiari

Possono richiedere i voucher:

 

– le lavoratrici dipendenti del settore pubblico o privato;

 

– le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata, comprese le libere professioniste;

 

– le lavoratrici autonome e le imprenditrici (per le specifiche relative alla categoria, si dovrà attendere il decreto attuativo).

 

Le lavoratrici devono trovarsi, al momento di presentazione della domanda, negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità, e non devono aver già fruito dell’intero periodo di congedo parentale, o maternità facoltativa.

 

L’agevolazione è accessibile, qualora ricorrano i requisiti, anche per più figli, presentando una domanda per ogni figlio.

 

Non sono ammesse al beneficio le lavoratrici esentate totalmente dal pagamento dei servizi pubblici per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati, nonché quelle che fruiscono dei benefici legati al Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità .

 

 

Voucher babysitter e asili nido 2016: come funziona

L’agevolazione consiste in uno dei seguenti apporti, non cumulabili, ma alternativi tra loro:

 

contributo per il pagamento dei servizi pubblici per l’infanzia, o dei servizi privati accreditati;

 

voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

 

L’importo del contributo è di 600,00 euro mensili: per le lavoratrici dipendenti, come accennato, è riconosciuto per un periodo massimo di 6 mesi, mentre per le lavoratrici iscritte alla Gestione separata, le libere professioniste e le imprenditrici è pari a 3 mesi.

 

Il beneficio è alternativo alla fruizione del congedo parentale, pertanto la sua erogazione comporta la rinuncia al congedo da parte della lavoratrice.

 

Il voucher è dovuto in misura intera per le lavoratrici a tempo pieno, mentre dovrà essere riproporzionato per le lavoratrici part-time.

 

Il contributo per gli asili nido è pagato direttamente alla struttura scolastica prescelta dalla madre (che deve essere presente nell’apposito elenco pubblicato nel sito dell’Inps), dietro presentazione dei documenti che attestino l’effettivo godimento del servizio.

 

Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting è invece riconosciuto tramite voucher per lavoro occasionale accessorio (i cosiddetti buoni lavoro): l’Inps erogherà dunque 600 euro in voucher , per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla lavoratrice. Il ritiro dei voucher, da parte della madre lavoratrice, dovrà avvenire entro 120 giorni dall’accoglimento della domanda, diversamente il beneficio si intenderà rinunciato, e sarà ripristinata la possibilità di utilizzo del periodo di congedo parentale residuo.

 

I voucher andranno attivati secondo le consuete modalità utilizzate ordinariamente per dichiarare le prestazioni con i buoni lavoro (si veda la nostra guida: come attivare i voucher Inps).

 

 

Voucher babysitter e asili nido 2016: come fare domanda

In attesa dei chiarimenti relativi ai nuovi voucher, facciamo riferimento alle istruzioni già presenti nel portale web dell’Inps.

 

Innanzitutto, tre sono le modalità per effettuare la domanda: tramite i servizi online dell’istituto o Contact Center (numero verde 803.164), per chi sia in possesso del codice Pin dispositivo, diversamente tramite Patronato.

 

In sede di domanda la lavoratrice richiedente dovrà indicare se intende accedere al contributo per l’asilo nido (in questo caso dovrà dichiarare la struttura prescelta) o al voucher per i servizi di baby sitting, indicare il periodo ed i mesi di fruizione, dichiarare la rinuncia alla fruizione del corrispondente numero di mesi di congedo parentale, nonché dichiarare di aver presentato una Dsu (ossia la dichiarazione Isee) in corso di validità.

 


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