Tra Imu e spread, nonostante i saldi ancora in bella mostra nelle vetrine dei negozi italiani, la crisi non fa sconti a nessuno. La conferma arriva dal Presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi: «Certo nonostante la crisi conviene acquistare con i saldi. Ciò è confermato dal fatto che l’interesse dei consumatori per i saldi è sempre crescente. Però quest’anno i saldi non stanno andando bene: abbiamo delle flessioni medie del 12% rispetto allo scorso anno. Parliamo, comunque, di un giro di affari di circa 3 miliardi e 700 milioni, che però non dà effetti positivi. Le vendite a saldo non vanno bene perché il “sentiment” delle famiglie è fortemente negativo: gli italiani sono preoccupati per l’andamento dell’economia e, in generale, del lavoro e temono che tutto possa riversarsi sul futuro dei propri figli. Il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto, in un anno, del 2% con la conseguenza che i consumi restano deboli, anzi restano deboli purtroppo anche durante i saldi». E, sull’ipotesi di tenere sempre i negozi aperti per fronteggiare il clima di “stasi” degli acquisti, il Presidente Borghi spiega che «Gli esercizi restano aperti quando c’è il flusso di consumo. Tuttavia, tenere aperti i negozi di domenica costa molto, in straordinari per il personale e per le spese aggiuntive. In questo momento credo che sia un sacrificio che non vale la pena di fare. Rischia, infatti, di essere un danno per le attività dei negozi. Le domeniche in cui siamo aperti sono comunque già molte se consideriamo le deroghe. In questo momento, non credo che da parte del dettaglio tradizionale ci sia una grande disponibilità sull’apertura dei negozi di domenica».
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