Esselunga a Porta Cerese, anche Confcommercio Mantova attende il parere dell'Unesco

04/12/2014

Esselunga a Porta Cerese, anche Confcommercio Mantova attende il parere dell'Unesco

Confcommercio Mantova attende fiduciosa il parere degli uffici Unesco in merito al progetto di realizzazione di un nuovo supermercato Esselunga a Porta Cerese.
“Senza volerci in alcun modo sostituire a coloro che dovranno esprimere un giudizio motivato sulla questione, confidiamo che gli esperti prendano in seria considerazione i molteplici effetti che questa struttura potrebbe avere sull’intera zona e in particolare su Palazzo Te, assieme al Ducale il cuore del patrimonio storico-artistico che è valso alla nostra città il prestigioso riconoscimento Unesco”, sottolinea il Direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso. “Da parte nostra riteniamo che anche solo il mettere a rischio il sigillo di Mantova quale patrimonio dell’umanità sia un’alea da non alimentare, dal momento che ciò andrebbe a colpire due comparti, il turismo e la cultura, che proprio da questo riconoscimento traggono slancio e valore aggiunto per le proprie attività. Dal punto di vista commerciale, l’irragionevolezza di questo progetto che più volte abbiamo denunciato è suffragata dai numeri, cha da soli suggeriscono quanto il capoluogo sia ormai saturo. Dall’ultima ricognizione della rete commerciale pubblicata dalla Regione Lombardia proprio ieri risulta infatti che, solo nel Comune di Mantova, la superficie complessiva dedicata alla vendita di generi alimentari è di 32.268 metri quadrati, che sale addirittura a 38.066 se si considerano i punti vendita a merceologia mista. Considerato il numero degli abitanti del capoluogo, emerge chiaramente come l’offerta commerciale alimentare sia sovradimensionata. Nell’arco dell’ultimo anno, poi, hanno già chiuso quattro medie strutture di vendita, scese a 70: un dato che non fa che supportare la nostra convinzione che Mantova non abbia certo bisogno di un nuovo supermercato, ma che anzi sia prioritario difendere redditività e occupazione delle strutture già esistenti, in particolare per gli esercizi di vicinato, messi in ginocchio dalla crisi e dalla contrazione dei consumi. A questo proposito, sempre la rilevazione della Regione registra un lieve incremento dei piccoli negozi di alimentari a Mantova: al 30 giugno erano 158, dieci in più rispetto al 2013. Merito probabilmente del crescente interesse per il settore food, che spinge all’apertura di nuove attività: ci sembra un segnale incoraggiante che merita di essere tutelato, anziché affossato da una nuova maxi struttura di vendita”.

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