La forte risonanza avuta dai recenti episodi (che hanno coinvolto grandi marche e gruppi distributivi) di presenza di carne di cavallo, non dichiarata in etichetta, nei preparati per lasagne, ravioli, tortellini, fino alle polpette, ha portato un danno, afferma Giuseppe Negri, presidente dell’Associazione Macellai di Confcommercio Mantova “anche a noi macellai, che nulla c’entriamo ed anzi, da sempre, siamo i garanti della qualità del prodotto, a tutela della salute del consumatore”. L’attenzione mediatica attorno a quanto successo ha infatti prodotto un duro colpo nei confronti delle macellerie equine del nostro Paese, “incolpevoli destinatarie – sottolineaNegri – di questa situazione che la categoria ritiene paradossale”. Secondo Federcarni-Confcommercio le vendite di carne di cavallo sono diminuite del 50% (nel nostro Paese, in media, si consuma 1 kg all’anno di carne equina a persona). A livello provinciale la situazione è anche peggiore. “Da una settimana – lamenta il titolare di una macelleria equina – le vendite sono crollate anche del 60%. Le persone sono spaventate, e in negozio non si vede un cliente”. “Seppur estranei ai fatti di questi giorni – aggiunge Negri – stiamo scontando gli effetti della psicosi che si è generata e che sta portando alla demonizzazione della carne equina. Ricordo che la carne di cavallo ha un elevato valore nutritivo: è infatti una carne non calorica, a bassissimo contenuto di colesterolo, ricca di proteine, minerali come il ferro, vitamine. La categoria dei macellai – conclude Negri – è favorevole a potenziare il sistema della tracciabilità delle carni, di tutte le carni, a tutela del consumatore, ma non vogliamo che l’effetto demonizzazione colpisca un settore, quello della carne di cavallo, che, a livello nazionale, fra macellatori, fornitori, macellai, coinvolge 50.000 persone”.

Al minuto 9 dell’edizione delle 14.00 di ieri del Tg Lombardia è disponibile l’intervista al Presidente dell’Associazione Macellai Negri e al titolare della macelleria equina Pincella di Mantova.