Federazione Moda Italia-Confcommercio ha commissionato ad AstraRicerche un monitoraggio sul “sentiment” degli italiani e sulla loro propensione all’acquisto, con particolare riguardo al settore moda, in questo Natale 2012. L’indagine ha rivelato che 29 milioni di italiani, pari al 69,8% dell’universo dei nostri connazionali 18-69enni intervistati, ha una percezione negativa della propria situazione socio-economica. Ed in tale situazione, anche il clima di fiducia non poteva essere positivo, tant’è che il 55,8% degli intervistati si è dichiarato pessimista riguardo al proprio futuro nel prossimo anno, a fronte di un 44,2% che ritiene che ci possa essere un lieve miglioramento. Quindi la maggioranza dei consumatori è preoccupata, demoralizzata, sconfortata riguardo al futuro e di certo anche i sacrifici previsti dal pagamento della rata IMU entro il 17 dicembre e la notizia dell’incremento dell’IVA dal 21 al 22% dal 1° luglio 2013 non aiuteranno ad incrementarne la fiducia. Per quanto concerne la spesa natalizia, il modello di consumo è tornato simile a quello di anni lontani, col netto prevalere di alimentari, dolci, vini e spumanti, libri, prodotti per la casa, profumi e giocattoli. Quanto agli acquisti nel settore moda, la ricerca evidenzia che un italiano su tre comprerà scarpe ed accessori moda, e quindi sciarpe, guanti, cravatte, foulard, portafogli, cinture, borse, borsoni e valige; uno su cinque: camicie, golf, maglioni, abbigliamento intimo; uno su sei, infine, dichiara di voler acquistare cappotti, giacche a vento e piumini. Anche per gli articoli per la pratica sportiva sarà un Natale poco entusiasmante. Sull’eccezionale crisi che sta vivendo il dettaglio plurimarca e sul “Natale freddo” dei consumi, il Presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi è netto: «Il “fattore clima”, quello meteorologico che è stato nelle ultime settimane eccezionalmente mite e quello di fiducia, costantemente negativo, tende inevitabilmente a modificare stili e comportamenti di acquisto dei consumatori ed è capace di condizionare in maniera determinante anche gli acquisti natalizi. Mi auguro comunque che il consumatore italiano, ancora attento al decoro ed all’eleganza, continui ad apprezzare e sostenere, nonostante il clima sfavorevole, qualità, stile e prezzi dei prodotti made in Italy dei nostri negozi multimarca. Negozi che, con vetrine festanti e luci scintillanti, contribuiscono a rendere più vivace questo sobrio Natale e più luminose le nostre sempre più buie città, infondendo almeno nei consumatori un po’ più di ottimismo».
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