Duro giudizio di Rete imprese Italia (la rappresentanza delle imprese dei settori artigianato, commercio e terziario) sull’emendamento approvato il 5 agosto dalle Commissioni riunite del Senato al “Decreto Fare”, andato in aula martedì 6, che, oltre a consentire il consumo immediato dei prodotti agricoli presso le aziende produttrici, permette agli agricoltori di svolgere l’attività di vendita in deroga a qualsiasi norma relativa alla destinazione urbanistica della zona e alla destinazione d’uso dei locali in cui viene svolta. “Si tratta di un ingiustificato e incomprensibile vantaggio che viene concesso agli imprenditori agricoli, che già godono di regimi di favore, e che potranno vendere e somministrare prodotti, anche non di propria produzione – commenta il Presidente Nazionale di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi – senza essere soggetti alle regole e agli obblighi degli altri operatori economici. Una disparità di trattamento destinata a penalizzare interi comparti senza recare alcun beneficio ai consumatori. Chiediamo con forza al Parlamento – conclude Malavasi – di sanare questa ingiustificata forzatura e di eliminare una inaccettabile disparità che penalizza le imprese della distribuzione commerciale”. I rappresentanti locali dei settori interessati che aderiscono a Confcommercio – Domenico Latartara per i dettaglianti alimentari, Giampietro Ferri per i pubblici esercizi e Giuseppe Negri per i macellai – sostengono con forza la presa di posizione dei rappresentanti nazionali ed auspicano che il Parlamento possa riconoscere il diritto di chi svolge le medesime attività a lavorare con le stesse regole. “Altrimenti – dicono – non esiste concorrenza leale e paritaria”.